È stato emesso un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze italiane dello spettacolo” dedicato a Mafalda, al valore della tariffa B pari a 1,10 euro. Con tiratura di 300mila esemplari, il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato con bozzetto è a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
La vignetta
La vignetta riproduce Mafalda, il personaggio ideato dal disegnatore umorista argentino Joaquín Salvador Lavado Tejón, conosciuto con il nome d’arte Quino, raffigurata in una delle sue caratteristiche espressioni con il fumetto che riporta “Basta!”. Il foglio contiene quattro chiudilettera, in cui sono assenti la scritta “Italia” e il valore facciale, che riproducono il personaggio raffigurato con una gigantesca penna a sfera o con un mappamondo.
La nascita di Mafalda
Mafalda fa il suo debutto il 29 settembre 1964, sul settimanale Primera Plana di Buenos Aires. L’idea nasce un anno prima però, quando un’agenzia di pubblicità contatta Quino per lanciare una nuova linea di elettrodomestici per la ditta Mansfield. Bisognava ideare un fumetto che si ispirasse ai celebri comics americani Blondie di Chic Young e i Peanuts di Charles Schulz e il cui personaggio principale avesse la lettera “M” come iniziale. La campagna non ebbe mai lucea, ma l’enfant terrible diventerà famosa in tutto il mondo conquistando il Sud America e l’Europa.
Una bambina “terribile”
Come ricorda Iván Giovannucci, agente di Quino in Italia, Mafalda “in Italia arriva nel 1968 quando trenta strisce vengono tradotte e inserite in un’antologia di testi letterari e disegni umoristici pubblicata da Feltrinelli: Il libro dei bambini terribili, per adulti masochisti, a cura di Marcelo Ravoni e Valerio Riva. Nel 1969 Umberto Eco fa acquistare all’editore Bompiani i diritti di Mafalda e pubblica il primo libro, Mafalda la contestataria. Lucida, critica, enfatica, audace Mafalda è un personaggio tanto semplice quanto profondo che, con le sue trovate geniali e i suoi ‘malesseri’, ha segnato le generazioni. Mafalda è uno dei personaggi più popolari della storia del fumetto argentino e anche in parte dell’intero pianeta.
Il piatto di minestra
È stata tradotta in 26 lingue ed eletta tra gli argentini più influenti del XX secolo. ‘Dio mio che adultità!’, dice con orrore Mafalda dopo avere fatto una ramanzina al fratellino Nando. Con orrore, sì, perché non c’è niente di più pericoloso per chi, come lei, non vuole scivolare nell’appiattimento e nell’imborghesimento dei valori, che comporta il diventare uguale ai genitori e agli adulti in genere. Mafalda è una bambina che dice la sua, ‘le sue” per essere più precisi, ma non si ferma certo ai suoi problemi e nemmeno a quelli della sua famiglia: piatti da lavare, piantine da annaffiare e bollette da pagare. Sente anche i problemi del mondo, e non riesce a chiudere gli occhi di fronte alla fame, alla povertà, alla guerra. Non riesce a chiudere gli occhi, ma soprattutto non riesce a chiudere la bocca.
Bambina terribile
Mafalda è una bambina speciale ma è pur sempre una bambina, e i suoi genitori sono presenze fondamentali. Certo, non da fotocopiare, semmai analizzare a fondo, proprio per non diventarne una brutta copia. Per quanto presenti e costantemente sotto la sua stretta osservazione, i genitori non le impediscono di protestare e, in alcune strisce, persino di urlare, senza che nessuno la rimproveri. La sua massima punizione? Un piatto di minestra. Se qualcuno pensa che i bambini siano contenitori da riempire, non conosce Mafalda, la bambina terribile con i capelli corvini e la passione per i Beatles. La bambina che a volte ci fa vergognare di essere adulti e che si chiede perché ‘… con tanti mondi più evoluti, io sono dovuta nascere proprio in questo?'”.
Dove trovare il francobollo
Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli Spazio Filatelia di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito Poste.it. Per l’occasione Poste ha realizzato una cartella filatelica, contenente un foglio di 41 francobolli, una cartolina annullata ed affrancata, una busta primo giorno di emissione, al prezzo di 80 euro.