Il tempo stringe per la transizione energetica e Poste Italiane garantisce tutto il suo impegno per politiche di investimento responsabile e di sviluppo sostenibile, come testimonia il piano strategico “24 SI”. L’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, è stato tra i protagonisti dell’Insurance Summit 2021, organizzato da Ania nell’ambito del G20. Ad aprire i lavori è stata la Presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina, in qualità di Presidente di Ania, in una giornata di confronti sugli investimenti, i cambiamenti climatici e il sistema di welfare, dove Del Fante ha analizzato lo scenario e confermato gli impegni ESG del Gruppo.
La resilienza
Per l’AD di Poste Italiane – che ha aperto il suo intervento all’Insurance Summit ricordando il Climate Clock che misura il tempo rimasto per invertire la rotta sui cambiamenti climatici – “essere sostenibili oggi significa essere resilienti”. Ogni azienda, spiega Del Fante, deve garantire un punto riferimento di resilienza di lungo periodo ai propri stakeholder: “È un ingrediente della nostra ricetta di resilienza, dal momento che siamo di fronte a una transizione non solo climatica, ma anche tecnologica e antropologica”. Ad accelerare i trend di transizione sociale e tecnologica è stata la pandemia, ma non solo: “Negli ultimi anni come azienda abbiamo dovuto assicurare servizi in ogni condizione – ricorda l’Ad – con difficoltà da affrontare e gestendo anche eventi climatici come alluvioni, inondazioni, continuando a fornire servizi”.
Gli elementi della strategia
Gli elementi portanti della strategia di Poste per gli investimenti responsabili vanno dall’allineamento alle best practice dei mercati capitali, alla creazione di “politiche interne adeguate – spiega l’Ad – e in continuo aggiornamento, adottando linee guida con particolare riferimento ai Principles for Responsible Investment”; quindi, “trasformare il profilo di rischio nel tempo, azione che passa anche per l’apprendimento di un nuovo mondo di metriche di calcolo di tematiche ESG” e infine il tema della comunicazione dei propri intenti ESG ai mercati: “Le tematiche di sostenibilità sono per noi prioritarie e occasioni come questo summit sono uniche per noi per confermare l’impegno”. Un impegno che trova ulteriore testimonianza nel primo posto nell’Esg Global Score, il nuovo indice MIB ESG, lanciato il 18 ottobre da Euronext e Borsa Italiana.
Il greenwashing e gli strumenti di contrasto
Del Fante si è poi soffermato sul fenomeno del greenwashing, ovvero la strategia di comunicazione di alcune aziende che “solo per facciata, annunciano di adottare politiche sostenibili” che poi restano solo sulla carta: “Si torna al tema della governance, della serietà dei controlli interni e della modalità di certificazione del rispetto dei parametri – afferma l’Ad – questo avviene nel contesto ambientale, mentre in quello sociale non esiste ancora una tassonomia ufficiale europea da applicare, seppure in costruzione. Per cui l’accertamento è ancora più difficile. Si tratta quindi – ha proseguito Del Fante – di avere politiche adatte per nuovi investimenti ma anche valutare e rivedere i portafogli esistenti, con un affinamento progressivo delle capacità di analisi. Non solo quindi la classificazione dei settori indesiderati, ma anche una due diligence dei fondi e degli investimenti con sempre maggiore focus sui temi della sostenibilità”.
L’interesse ESG dei mercati
Sui mercati c’è grande interesse e sensibilizzazione per gli investimenti sostenibili ma ad oggi “abbiamo un mercato obbligazionario di 250 miliardi per uno stock globale di duemila miliardi di strumenti finanziari con bollino ESG – ha spiegato Del Fante – Se si vanno a confrontare con una dimensione globale di 123mila e 500 miliardi, si ha circa un 1,5%. C’è una bassa offerta di fondi sostenibili ma si riscontra un’ampia domanda, come dimostra il successo delle emissioni che Unione Europea e Ministero dell’Economia hanno collocato sul mercato e che sono state ben accolte dagli investitori”. Un trend in crescita spiega ancora l’Ad, “ma esiste un vincolo importante, che è la capacità di interpretare la transizione energetica degli emittenti: la liquidità dunque c’è, ma le aziende devono essere in grado di cogliere gli investimenti con reali progetti di transizione energetica”. Inoltre, osserva Del Fante, “non esiste ancora il concetto di un ‘default Esg’ dove per default definiamo mancato raggiungimento di un obiettivo Esg. Sarebbe interessante esplorarne l’idea”.
Una visione caleidoscopica
Concludendo il suo intervento all’Insurance Summit, l’Ad di Poste ha voluto mostrate l’immagine di un caleidoscopio, spiegandola con una metafora: “Noi, come assicuratori e investitori, dobbiamo fare la nostra parte: ogni processo di transizione necessita di pazienza e gestione giornaliera e capillare. Ecco perché il caleidoscopio: dobbiamo essere capaci di vedere sia un’immagine d’insieme sia tante piccole componenti che si muovono e si aggiustano mentre noi lo facciamo girare”.