Non solo il boom dei pacchi, l’e-commerce da qualche tempo vede anche la proliferazione di un altro ambito specifico, quello del “re-selling’, della vendita di prodotti di seconda mano, usati ma in buono stato. È proprio di questo che si è interessato il TG Poste, parlando dell’accordo stipulato fra Poste Italiane e Vinted, la piattaforma lituana leader proprio nella rivendita di abbigliamento e accessori di moda usati.
Il recapito “dell’ultimo miglio” con Poste Italiane
Come spiega il servizio del Tg Poste, sono sempre di più le aziende innovative e tecnologiche che scelgono Poste Italiane per il recapito dei prodotti a casa del destinatario. Così ha fatto anche Vinted, la start up di moda con sede a Vilnius che conta 45 milioni di utenti nel mondo: “Poste Italiane – spiega in un’intervista Vytautas Atkocaitis, shipping business director di Vinted – è leader di mercato ed è stata capace di offrirci 20.000 punti di raccolta e questo ci permette di raggiungere ogni angolo d’Italia ed ogni persona, permettendo a tutti di fare scambi e facendo vincere l’usato”.
L’affidabilità di Poste Delivery Business
A fare la differenza sono stati il brand Poste Italiane, che è garanzia di affidabilità e sicurezza e la grande flessibilità dell’offerta Poste Delivery Business: “La cosa più importante per noi – spiega Atkocaitis – è che il fornitore di servizio sia adeguato, prevedibile ed affidabile e dunque che non subisca interruzioni, che i nostri clienti possano avere accesso continuato ai punti di raccolta e le consegne arrivino a destinazione nei tempi previsti. Poste Italiane offre tutto questo”. E del resto oltre il 94% degli italiani ha a disposizione un ufficio di Poste Italiane a non più di 5 minuti: “Questo livello di prossimità non ha rivali e rende assolutamente facilissimo per i nostri utenti effettuare le azioni di compravendita”, conclude il manager.
Il mercato dell’Usato è in crescita costante
Poste Italiane accompagna verso una nuova “vita” vestiti, scarpe, accessori, libri e oggetti per la casa, che così possono tornare protagonisti e non restare confinati nel cassetto. Un mercato, quello del “second-hand”, che in Italia è arrivato da poco ma che complice la crisi è già fondamentale: secondo la settima edizione dell’Osservatorio Second Hand Economy condotto da Bva Doxa infatti, i 23 miliardi di euro generati nel 2020 nel complessivo da questo settore, rappresentano l’1,4% del Pil italiano.
Qui il servizio del TG Poste