Il borgo di Vico del Gargano diventa osservatorio privilegiato della contemporaneità tornando, così, ad essere lume e riflettore sull’arte e sul suo valore sociale ed ecologico. Lo fa grazie all’innovativo progetto “Accademia degli Eccitati 2.0 – L’arte urbana accende i lumi sull’ecologia”, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito di Sthar Lab, coordinato da DDuMstudio insieme al Comune di Vico Del Gargano.
Unico centro illuminista
A metà del ‘700 le Accademie illuministe europee ripensarono il concetto di “felicità” dei popoli accostandolo a quello del sapere come “pubblica utilità”: un sapere non più fine a sé stesso, ma disponibile per il territorio al fine di migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. Tra quelle Accademie c’era anche quella “viciense” che risvegliò le coscienze degli abitanti locali, facendo di Vico l’unico centro illuminista di Capitanata di cui oggi si abbiano fonti documentate.
La street art
Il progetto “Accademia degli Eccitati 2.0” rispolvera il significato di eccitare – inteso come svegliare, stimolare, sollecitare i sensi e la mente ad uscire dal letargo dell’oscurantismo e del dogmatismo – dando vita ad un intervento contemporaneo capace di accendere i “lumi” su tematiche di estrema attualità legate all’ecologia, utilizzando il linguaggio visivo della street art. In questi giorni, infatti, il borgo garganico accoglie quattro artisti provenienti da diverse parti d’Italia – Salvo Ligama, Nadia Groff, Lorenzo Tomacelli e Alessandro Suzzi – chiamati a raccolta per realizzare quattro installazioni dedicate a sette temi attuali legati all’ecologia su cui accendere i riflettori ed eccitare le menti.
Il numero sette
Il numero sette è legato ai “Sette Dolori della Vergine”, personaggio legato alla storia dell’Accademia degli Eccitati del ’700. I sette dolori della Vergine verranno rielaborati dagli artisti in chiave laica e contemporanea, investigando sette risorse ecologiche spesso in “sofferenza”. Salvo Ligama racconterà l’Energia in via Sbrasile, Nadia Groff il Suolo e l’Atmosfera in via Fuoriporta, Lorenzo Tomacelli i Borghi e il Cibo in piazza Mercato, Alessandro Suzzi gli Oceani e le Foreste in via Rostagno. Le installazioni, aventi come tema le sette tematiche, saranno inserite nel tessuto urbano di Vico del Gargano e creeranno un nuovo itinerario artistico-culturale capace di ridisegnare e valorizzare non solo il centro storico, ma anche la periferia e la vista sul paesaggio circostante.
La biblioteca
Il circuito di installazioni di arte urbana nasce con l’obiettivo di valorizzare la biblioteca ‘Giuseppe del Viscio’, che possiede un patrimonio di 25.000 libri catalogati ed è un contenitore unico per lo studio e la conoscenza della storia e della cultura meridionale in epoca moderna (conta circa 3.500 unità bibliografiche, tra manoscritti, cinquecentine, edizioni del ‘600 e, soprattutto, edizioni del ‘700 e dell’800).
Una contemporanea Atena 2.0
“Il percorso di fruizione artistico-culturale è immaginato come un percorso ludico, di riflessione e introspezione, guidato da una contemporanea Atena 2.0 – dea della saggezza da sempre associata ai luoghi della cultura come musei e biblioteche ma anche musa degli eccitati viciensi – che porta il fruitore sia fisicamente che virtualmente, tramite l’uso di targhe interattive con QR code, a scoprire il borgo e il patrimonio di Vico tramite i luoghi della cultura e i sette temi scelti», spiegano i creativi di DDuMstudio, che aggiungono: «In questa ottica il progetto potrà essere integrato e ampliato negli anni, portando alla ribalta nuovi temi su cui riflettere, proprio come facevano gli eccitati al loro tempo con gli happening periodici di incontro e riflessione con altri studiosi/artisti e con le comunità locali”.