Poste dalle lettere ai pacchi e-commerce. Una volta c’erano le lettere, lo strumento principe per comunicare, insieme alle cartoline. E ovviamente queste rappresentavano il punto centrale del servizio di Poste Italiane. Nella società del digitale, anche il business cambia direzione e oggi a muovere il fatturato dell’azienda sono soprattutto i pacchi. L’inserto Affari&Finanza di Repubblica ne parla in un approfondimento.
Un milione di pacchi
Il momento storico particolare e la pandemia, che hanno dato la spinta al settore e-commerce, hanno implementato i numeri di questo servizio. Nell’articolo a firma di Raffaele Ricciardi si legge che “ogni giorno in Italia c’è l’equivalente di una città di grandi dimensioni, più di Torino per intendersi, che riceve un pacco dalle Poste. Circa un milione di oggetti si spostano quotidianamente, nel 70% dei casi in direzione di un consumatore finale e per la parte restante verso imprese e attività commerciali”. Il trend è in crescita: Poste Italiane muove circa 1 milione di oggetti al giorno, con un fatturato che nel primo semestre del 2021 è già stato maggiore dell’intero 2018, quando i soli pacchi ai consumatori furono 74 milioni.
I numeri del business
Poste Italiane in questo segmento della logistica rappresenta più di un terzo del mercato B2C. Il milione di pacchi e-commerce al giorno ha portato 362 milioni di euro (contro 301 nell’intero 2018 e 603 nel 2020). La consegna avviene nei 12.000 uffici postali, a cui si aggiungono 12.500 “punti poste” (ovvero rivendite convenzionate) e 500 locker: in tutto 25.000 avamposti sul territorio che cresceranno ancora: l’obiettivo al 2024 è di far sì che l’80% della popolazione ne abbia uno in un raggio inferiore al chilometro.
Il fattore programmazione
Affari&Finanza riporta le parole dell’Amministratore Delegato Matteo Del Fante su come Poste sia stata capace di anticipare le tendenze dell’e-commerce: “Siamo il primo operatore del Paese nel segmento B2c con una quota del 37%, un risultato che ci ha permesso di restituire un futuro ai nostri postini in un mercato caratterizzato dalla fisiologica contrazione della corrispondenza. Abbiamo deciso di puntare sulla logistica legata all’e-commerce in tempi non sospetti realizzando importanti investimenti per la modernizzazione della nostra rete che ci hanno consentito oggi di farci trovare preparati davanti alle richieste del mercato”.
Digitalizzazione e svolta green
Anche su questo fronte, Poste Italiane va al passo con i tempi. Non solo capillarità, ma anche digitalizzazione e un occhio di riguardo per l’ambiente: “In nome della sostenibilità, la carta è ormai fuorigioco nelle procedure di ritiro e consegna e le vecchie “lettera di vettura” girano ormai su piattaforme informatiche che generano un QR code per la loro lettura”, sottolinea l’articolo. Nei centri di smistamento (Landriano, Bologna e Roma) arrivano anche le immissioni dei grandi clienti, come per esempio Amazon. Nel centro pavese (inaugurato lo scorso giugno, 60 milioni di investimento, 350 addetti), vengono smistati 39.000 pacchi l’ora sui 250.000 giornalieri totali delle tre sedi. Il tutto poi viene diviso in classi di peso.