Poste Italiane comunica che è stato emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo commemorativo di Luigi Einaudi, nel 60° anniversario della scomparsa, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€. La vignetta riproduce un ritratto di Luigi Einaudi, secondo Presidente della Repubblica Italiana, affiancato, in basso a sinistra, dalla bandiera italiana. Completano il francobollo le leggende “LUIGI EINAUDI” e “1874-1961” la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
Dove trovare il francobollo
Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it. Per l’occasione è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno di emissione, al prezzo di 15€.
La vita di Luigi Einaudi
Nato nel 1874 a Carrù, in Piemonte, da famiglia borghese, laureato a Torino nel 1895, Luigi Einaudi è professore all’Università di Torino dal 1902 al 1961 e al Politecnico di Torino e alla Bocconi di Milano per quasi un quarto di secolo, sino alla sua estromissione ordinata dalla dittatura nel 1925 (si legge nel bollettino a firma di Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Luigi Einaudi). Dopo l’esilio in Svizzera, Einaudi assume il governatorato della Banca d’Italia nel 1945 e per i 10 anni a seguire è protagonista assoluto della politica nazionale ai massimi livelli. Eletto alla Costituente, regge la politica economica del governo italiano sino al 1948 quando viene eletto Presidente della Repubblica. Ritornato nel 1955 a vita privata di studioso e di instancabile giornalista, muore a Roma nel 1961. Luigi Einaudi fu quindi insigne economista, con una attenzione straordinaria alla politica economica e all’insegnamento e alla divulgazione della stessa. Fu giornalista instancabile ed efficace, animato dalla concezione di una economia quale scienza costruita sull’analisi dei problemi concreti, su un’analisi quindi che proprio l’attività giornalistica sollecitava costantemente a fare.
L’uomo di Stato
Fu uomo politico dentro e fuori dal Parlamento: la sua partecipazione da cittadino nell’arena politica era mossa da convincimenti che si radicavano nella declinazione di un liberalismo attivo, democratico, dove libertà civili e libertà economiche si nutrivano e si esaltavano vicendevolmente perché per Einaudi il liberalismo “è la dottrina di chi pone al di sopra di ogni altra meta il perfezionamento, l’elevazione della persona umana, una dottrina morale indipendente dalle contingenze di tempo e di luogo”. Nel suo ruolo di Governatore della Banca d’Italia prima e di Ministro dell’economia poi, Einaudi è stato protagonista assoluto della ricostruzione economica e civile di una Italia devastata dalla guerra. Chiamato dal Parlamento, dopo Enrico De Nicola, alla più alta magistratura della Repubblica, Luigi Einaudi fu il primo Presidente a svolgere il mandato settennale previsto dalla Costituzione e lo fece con assoluta dedizione e morigeratezza, illuminato dalla consapevolezza di essere “tutore dell’osservanza della legge fondamentale della Repubblica”.