La lunga stagione della pandemia è stata una sorta di test drive per misurare la qualità delle imprese anche sotto il profilo della loro utilità sociale. La somma di tanti grandi e piccoli gesti di responsabilità alla fine ha fatto la differenza. Nel caso di Poste Italiane l’elenco delle iniziative, descritte nel giornale che state sfogliando, è straordinariamente ricco e corrisponde a una politica di attenzione verso le categorie più a rischio di esclusione. A loro sono rivolti prodotti e servizi dedicati, iniziative nel campo della cultura e dell’istruzione, della sostenibilità economica e della connessione sociale. Il tutto secondo un disegno coerente – una “politica” – che prevede la collaborazione con le amministrazioni centrali e locali, il Terzo Settore e le comunità territoriali. Come sappiamo. di particolare rilievo è stato il ruolo di Poste nel successo della campagna sanitaria, prima grazie all’impegno nella consegna dei vaccini e poi grazie alla piattaforma digitale che ne ha consentito la tracciatura e la somministrazione. A metà ottobre, i dati parlano chiaro: un italiano su tre ha avuto accesso al vaccino tramite la piattaforma di prenotazione di Poste Italiane o tramite gli altri mezzi messi a disposizione dall’Azienda.
Azioni concrete
C’è da dire che nei mesi del lockdown Poste Italiane ha messo a disposizione la propria rete logistica anche per la consegna a domicilio dei farmaci alle persone che non avevano la possibilità di uscire di casa. Un servizio ora diventato permanente in alcune delle principali città. Ma la responsabilità sociale si è concretizzata anche sul fronte dei sostegni alle imprese e alle famiglie in difficoltà. È stata lanciata una campagna per garantire un accesso al credito più vantaggioso e, per sostenere la comunità sul piano finanziario, sono state accolte migliaia di richieste di sospensione dei mutui BancoPosta e delle rate dei finanziamenti per piccole-medie imprese e lavoratori autonomi con partita Iva. Disco verde anche per 15 mila richieste di cessione del credito d’imposta in linea con quanto previsto dal “Decreto Rilancio”. Nei piccoli Comuni, dove nel 2020 molte attività sono purtroppo cessate, Poste non solo non ha chiuso alcun ufficio, ma ha installato quasi 10 mila nuove cassette e ha raggiunto l’obiettivo di una copertura Wi-Fi del 100%. Sul fronte dell’innovazione e dell’inclusione digitale il Gruppo si è qualificato come uno dei 10 operatori impegnati in Italia nel fornire l’identità digitale ai cittadini, il cosiddetto Spid, indispensabile per accedere on line a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione. A fine dicembre 2020 risultavano attive circa 11,9 milioni di identità Spid, con una crescita del 190% rispetto allo stesso periodo del 2019, e Poste deteneva oltre l’80% delle identità rilasciate nel Sistema Pubblico di Identità Digitale. Grazie a Spid, con un’unica password si possono ottenere prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, accesso alla rete Wi-Fi pubblica, o si possono sbrigare pratiche d’impresa con procedure più agevoli e veloci. Tra gli altri grandi e piccoli gesti di responsabilità sociale, la prima azienda del Paese vanta l’adesione al progetto “Riscriviamo il futuro”, la campagna ideata da Save the Children per offrire educazione, opportunità e speranza a 100 mila bambini e adolescenti che vivono in quartieri difficili o che provengono dalle zone maggiormente colpite dalla pandemia durante l’emergenza sanitaria.
Scommessa sul futuro
C’è stato poi un gesto che equivale a una scommessa sul futuro. Sono le 180 assunzioni, nel primo semestre del 2020; mentre il Paese si fermava, di altrettanti giovani neolaureati inseriti nel ruolo di consulenti finanziari e consulenti mobili. Ma c’è stato anche il progetto di riqualificazione di un’area del fiume Tevere, in collaborazione con la Regione Lazio. O il ciclo di incontri “Atlante dei Territori”, in collaborazione con la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, per discutere delle aspirazioni e delle possibilità di cambiamento a partire dai grandi temi della salute, della solidarietà, dell’abitare e delle fragilità territoriali delle aree interne. Da un accordo con la Fondazione Politecnico di Milano è nata una challenge che ha visto come protagonisti 150 studenti. In provincia di Frosinone il Gruppo ha “adottato” una casa di prima accoglienza per mamme e bambini in situazioni di emergenza e pericolo. E a Roma con la Caritas ha messo a punto un sistema per il riutilizzo delle merci non reclamate. Sono alcuni dei tasselli di una strategia sociale che fa di Poste il grande alleato dello Stato nella crescita del Paese.
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