A cavallo tra l’autunno e l’inverno otto città italiane andranno a popolarsi di nuovi alberi grazie al progetto “Riforestazione urbana – Alberi in città” di Legambiente ed Eurizon, che prevede la messa a dimora di ben 6.400 piante con lo scopo di restituire il verde a città e centri urbani dislocati in tutto il Paese. I primi alberi sono stati piantati a Trento, nell’ambito dell’iniziativa che proseguirà nei prossimi mesi e interesserà anche i Comuni di Milano, Vicenza, Beinasco (To), San Cesario sul Panaro (Mo), Roma, Napoli e Ancona.
Un climatizzatore naturale
Tutte le attività sono realizzate con il supporto di AzzeroCO2, partner tecnico dell’operazione, che realizzerà ciascun progetto di forestazione e provvederà alla messa a dimora delle essenze arboree e arbustive, curandone la manutenzione fino al loro completo attecchimento. L’iniziativa prevede inoltre la manutenzione, che verrà affidata a società specializzate, delle aree piantumate per i primi due anni. Da un punto di vista ambientale gli alberi rappresentano i polmoni verdi della Terra e svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione del dissesto idrogeologico, nel mantenimento degli equilibri del Pianeta, nel benessere delle persone e nella qualità della vita delle nostre città. La vegetazione in città funge da climatizzatore naturale stemperando quelli che sono gli eccessi termici che caratterizzano l’ambiente urbano e riducendo l’effetto “isola di calore”.
Il parere di Legambiente
“La creazione di più spazi verdi nelle aree metropolitane è tra le nostre proposte per un piano nazionale contro l’inquinamento atmosferico e, più in generale, per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, cui le città appaiono particolarmente vulnerabili – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Il posizionamento strategico degli alberi nel perimetro dei centri urbani e delle loro aree verdi contribuisce, nello specifico, a ridurre la temperatura dell’aria di 2-8°C, oltre che a filtrare gli inquinanti urbani e il particolato fine, contrastando al contempo l’erosione del suolo e la perdita di biodiversità”.