Continua l’attenzione di Poste Italiane per le donne vittime di violenza e per i valori di inclusione sociale con il progetto “Autonomia abitativa donne vittime di violenza”. In continuità con l’iniziativa del 2019-2020 “Inclusione Lavorativa delle Donne vittime di violenza”, Poste rilancia l’impegno per i prossimi anni su questi temi finanziando interamente il progetto sperimentale e attestando un primato tra le Aziende nel panorama italiano della sostenibilità sociale.
Un’attenzione costante alla lotta contro la violenza
A fronte dell’emergenza Covid e delle difficili conseguenze che la pandemia ha avuto sulle donne vittime di violenza, e data la disponibilità di alloggi residenziali e relative pertinenze di proprietà, per Poste Italiane diviene naturale proseguire l’impegno nell’incentivare l’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza. In questa particolare fase il contributo di Poste parte dall’individuazione su tutto il territorio nazionale, in modo da garantire una copertura diffusa (prediligendo grandi capoluoghi di provincia), di 10 alloggi appartenenti al patrimonio immobiliare di Poste Italiane da riservare a partire da novembre all’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza, delle loro figlie e figli minori, che si trovino in condizione di particolare disagio economico. Nove regioni coinvolte nelle province di Vercelli, Brescia, Padova, Bologna, Macerata, Roma, Bari, Napoli, Salerno, Messina. Il progetto avrà durata di 5 anni a partire dai contratti di comodato d’uso degli immobili.
Il ruolo chiave delle associazioni partner D.I.Re. e Differenza Donna
Per l’avvio del progetto ha svolto un ruolo chiave il consolidamento della partnership con le associazioni D.i.Re (Donne in Rete) e Differenza Donna, presenti sul territorio che selezioneranno le donne e attiveranno i loro percorsi di autonomia abitativa.
200 donne troveranno un alloggio
Ipotizzando una capienza di 3/4 posti letto ad immobile, a seconda della presenza o meno di figli piccoli, i percorsi che si potrebbero attivare annualmente potranno interessare fino ad un massimo di 40 donne vittime di violenza l’anno, per un totale di 200 percorsi per la durata dei 5 anni previsti dal progetto. Una quota del 25% l’anno dei percorsi (circa 10 l‘anno) potrà essere destinata, laddove presenti, a donne vittime di violenza dipendenti di Poste.
Una giornata per ricordare e agire
Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ogni anno in questa settimana le organizzazioni internazionali e le ONG si fanno promotrice di campagne ed iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne. Nella settimana del 25 novembre D.i.Re. lancerà anche una propria campagna di comunicazione sul tema violenza di genere dal nome “Componi LA LIBERTÀ” veicolata anche attraverso i canali di comunicazione di Poste Italiane. Nello stesso periodo il video sarà on air sui circa 7600 Postamat presenti in tutta Italia. L’iniziativa consentirà di sostenere le donne accolte dalle 84 organizzazioni che aderiscono alla rete, con i 111 centri antiviolenza e le oltre 60 case rifugio in 19 regioni, attraverso una donazione al numero solidale 45591.
Poste Italiane premiata da PostEurop per l’inclusione lavorativa alle donne vittime di violenza
Poste Italiane, ha ricevuto nel 2020 il premio “2020 CSR Coup de Coeur”, categoria Dipendenti, da PostEurop, l’associazione degli operatori postali pubblici europei, per il programma “Inclusione lavorativa delle donne vittime di violenza”. Il progetto, ritenuto di elevato interesse dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del CNEL, contribuisce allo sviluppo di percorsi finalizzati all’indipendenza economica tramite inserimento lavorativo delle donne in uscita dai centri antiviolenza. La best practice di Poste si basa sul rapporto e sul coinvolgimento attivo delle aziende fornitrici del Gruppo, quali destinatarie di progetti di accoglienza lavorativa. L’iniziativa di Poste, che sostiene concretamente forme di responsabilità sociale d’impresa e di solidarietà, è volta al supporto delle molte donne che continuano a subire violenza proprio per insufficienza o assenza di indipendenza economica.