Sentiment positivo nei confronti dell’Italia e delle potenzialità di attrazione degli investimenti esteri. Proiettate sul triennio 2022-2024, secondo la consueta analisi Aibe-Censis, le attese positive riguardano in particolare la tipologia di investimento finalizzata alle fusioni e alle acquisizioni, con il 69,5% dei consensi che delineano uno scenario promettente. Solo il 3,4% del panel appare pessimista, mentre il 27,1% prevede una sorta di continuità rispetto agli anni immediatamente precedenti il triennio. Più contenuta appare la tendenza a scommettere su uno scenario incoraggiante nel caso degli investimenti esteri nuovi. La percentuale di chi sceglie l’opzione positiva non supera la metà delle risposte, sebbene si attesti poco sotto il 50% (47,5%).
Maggiore ottimismo
A livello internazionale, preoccupano le spinte inflazionistiche che hanno origine proprio dal rimbalzo della domanda di materie prime e dalle conseguenze che si stanno scaricando lungo le catene logistiche globali. Su questo aspetto ci si attende un impatto alto (61,0% delle risposte) o comunque medio. Timori non del tutto vaghi, inoltre, riguardano il possibile scatenarsi di tensioni fra i grandi player economici come l’Unione Europea, gli Stati Uniti e la Cina (impatto alto pari al 18,6%, impatto medio del 59,3%). “Si percepisce oggi un maggiore ottimismo sulla capacità del Paese di uscire dalla crisi post-pandemica. Merito di questo cambio di tendenza va certamente attribuito all’azione di Governo e al suo approccio pragmatico e realistico nel delineare le priorità di intervento”, sottolinea il presidente di Aibe, Guido Rosa che aggiunge come serva “implementare il programma di riforme strutturali”.