Poste Italiane ha preso parte al Festival del Futuro, la tre giorni che al Centro Congressi di Verona ha analizzato, attraverso una serie di interventi e proposte, i trend che caratterizzeranno i prossimi anni, con l’obiettivo di cambiare il nostro modo di vedere il presente per costruire il futuro che vogliamo. Il tema di questa edizione è stato “La grande transizione: dal new normal al never normal. La nuova ondata di innovazione che cambierà il mondo”. Per Poste Italiane nell’incontro sulla formazione è intervenuto Pierangelo Scappini, Responsabile Risorse Umane e Organizzazione.
Integrazione fra mondo professionale ed accademico
“Noi di Poste, in tema di competenze, prendiamo come riferimento la definizione dell’Unione Europea sulle qualifiche professionali: combinazione di conoscenza, abilità ed atteggiamenti, appropriati al contesto”, ha spiegato Scappini. “È’ assolutamente necessaria una maggiore integrazione fra mondo professionale e accademico – ha sottolineato – Nel mondo professionale dobbiamo completare un paio di emancipazioni. Prima di tutto dai residui di modelli fordisti, e qui siamo piuttosto avanti. Poi bisogna affrancarsi dal concentrarci nella formazione sui saperi trasmissivi, perché altrimenti questo rischia di essere fortemente limitante”.
Non ci sono competenze più importanti di altre
E ancora: “Sul mondo accademico – prosegue Scappini – non trovo convincente questa pletora di discipline e sotto discipline senza andare guardare l’orizzontalità e la ricomposizione delle competenze. La gara fra quale sia la competenza più importante non è del tutto utile, perché ci sono delle competenze importanti nel contingente. Ma più che fare una classifica occorre dire due cose: è più importante il mix delle competenze e ribadire la grande rilevanza delle competenze soft, altrimenti si ha un ordito senza una trama, dei verticali senza orizzontale e viene deprivato della propria potenzialità il tessuto, ossia la condensazione di esperienze e conoscenze delle persone”.
L’impegno di Poste Italiane nella formazione
Successivamente, nel suo intervento, Scappini si è concentrato sulla centralità della formazione e sull’impegno di Poste Italiane: “Formazione vuol dire due cose – ha sottolineato – La prima è che nella polarità fra sapere e saper fare, per valorizzare le competenze, è necessario privilegiare il saper fare. Ma non basta. La formazione si deve fare carico del saper essere e saper diventare. In Poste Italiane portiamo avanti un grande focus sul job crafting e sull’open learning, quindi sui meccanismi di autosviluppo e sull’autoresponsabilizzazione del proprio sviluppo e della propria efficacia, privilegiando il più possibile situazioni di formazione immersive”.
Qui sopra, il servizio del TG Poste.