Da Poste misure concrete per sostenere il Paese in una fase particolarmente delicata, per aiutare la popolazione e favorire la tenuta, e ora la ripresa del sistema produttivo. La presenza capillare di Poste sul territorio è un conforto per gli italiani, che trovano nell’Azienda un punto di riferimento e una forma di sicurezza. La recente campagna vaccinale, che ha visto in prima linea anche i portalettere con i loro palmari per le prenotazioni, ha reso tangibile l’impegno di Poste per il Paese come già era avvenuto durante la pandemia quando, in pieno lockdown, gli Uffici Postali hanno continuato ad accogliere i clienti nella massima sicurezza, così come corrispondenza e pacchi non sono mai mancati sulla porta degli italiani. In un anno e mezzo di pandemia, l’Italia è stata per Poste sempre zona bianca: non ci sono stati stop o rallentamenti. Ci sono stati spirito di sacrificio, senso di appartenenza, dedizione alla collettività e all’operato di un’Azienda che ha risposto all’emergenza con serietà, responsabilità e servizi innovativi.
L’emergenza sanitaria
Dall’inizio dell’emergenza, Poste ha deciso di pagare in anticipo le pensioni ai suoi correntisti e di scaglionare la consegna in contanti negli Uffici Postali secondo una turnazione alfabetica prevista ogni mese dal calendario comunicato dall’Azienda. Gli over 75 soli, grazie a un accordo con i Carabinieri, hanno potuto ricevere la pensione al loro domicilio. L’azione di Poste Italiane è stata cruciale anche per vaccinare gli italiani e lasciarsi alle spalle l’emergenza. Poste ha messo in campo uomini, mezzi e tecnologie per far fronte alla pandemia. Il supporto alle Regioni per la prenotazione dei vaccini è stato fondamentale. Tramite il sito, il call center, inserendo la tessera sanitaria negli Atm o chiedendo aiuto ai portalettere che servono il territorio una buona parte di italiani ha potuto prenotare i vaccini. Hanno superato i 20 milioni invece le dosi di vaccino consegnate in tutta Italia dal Corriere Espresso SDA, in sinergia con il commissario straordinario all’emergenza sanitaria.
Credito e reddito
Le misure concrete di Poste per gli italiani riguardano anche il credito. Il Gruppo, in linea con quanto previsto dal decreto Rilancio, a settembre 2020 ha lanciato un servizio che consente a privati, imprese e liberi professionisti di cedere i propri crediti di imposta a Poste Italiane, permettendo di ottenere la relativa liquidità in un’unica soluzione, direttamente sul conto corrente BancoPosta. Tra le misure sociali che vedono Poste in prima linea c’è anche l’erogazione del Reddito di Cittadinanza. La Carta Rdc è una Carta di pagamento elettronica prepagata, emessa da PostePay su cui viene erogato, alle condizioni, nei limiti e con le modalità previste dalla legge, il beneficio economico riconosciuto a titolo di reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza.
La transizione digitale
Sono 21 milioni gli italiani in possesso di un’identità digitale SPID rilasciata gratuitamente da Poste Italiane. L’identità digitale è diventata fondamentale per interagire con la pubblica amministrazione e, dallo scorso 1 ottobre, è una delle tre chiavi d’accesso esclusive (insieme a Carta di identità elettronica e Carta nazionale dei servizi) per l’utilizzo dei servizi online dell’Agenzia delle Entrate e di Agenzia entrate-Riscossione. La diffusione di SPID, oltre ad avere effetti pratici sul peso della burocrazia, è un altro passo importante sulla strada della digitalizzazione del Paese. così come vanno nella stessa direzione la diffusione della fibra ottica di Poste Italiane e i progetti di educazione digitale portati avanti dall’Azienda.
Inclusione e responsabilità
Uno degli otto “pilastri” del Piano Strategico di Poste è proprio “Diversità e inclusione”. Attenzione alta, quindi, per una corretta valorizzazione delle diverse necessità espresse dalle persone. In quest’ottica, Poste sostiene il programma “Inclusione lavorativa delle donne vittime di violenza”. Sono tante le misure dedicate alle dipendenti di Poste con l’obiettivo di mettere al centro la persona prima ancora della lavoratrice. Per l’Azienda la maternità è un diritto da tutelare, attraverso un trattamento economico di miglior favore rispetto a quello previsto dalla legge.