Il costo complessivo dell’introduzione dell’Assegno unico si attesta a poco più di 18 miliardi, di cui circa 6 di risorse aggiuntive rispetto a quelle attualmente erogate, in linea con quanto indicato nella Relazione tecnica del provvedimento. La misura, che sarà introdotta nel 2022, riguarda quasi 7,3 milioni di nuclei familiari e 10,8 milioni di figli e apporta un beneficio medio per nucleo di poco più di 1.000 euro (quasi 700 per figlio).
Le cifre dell’Ufficio parlamentare
Il 92 per cento dei nuclei familiari coinvolti risultano avvantaggiati o indifferenti rispetto al regime vigente, in relazione al carattere universale dell’Assegno e, soprattutto, all’impiego di risorse aggiuntive. Sono le cifre fornite dal consigliere dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Alberto Zanardi, ascoltato in audizione dalla Commissione Affari sociali della Camera nell’ambito dell’esame dello Schema di decreto legislativo sull’Assegno unico.
La clausola di salvaguardia
Considerato il numero marginale di nuclei familiari svantaggiati dall’introduzione dell’Assegno, (circa l’8 per cento del totale in presenza della clausola di salvaguardia pari a due terzi) e il contenuto importo medio della perdita (circa 300 euro annui), l’Upb giudica “opportuno” valutare di prolungare temporalmente ed estendere oltre i 25.000 euro di ISEE la clausola di salvaguardia totale prevista per il 2022. I costi annuali, spiega l’Ufficio parlamentare di bilancio, “ammonterebbero a poche centinaia i milioni”.