Gli italiani potranno abbandonare il cassetto nel quale mettono ricevute di pagamento e notifiche, lettere ricevute e risposte date alle amministrazioni pubbliche. Arriva un ”Cassetto digitale degli atti” che farà da interfaccia tra i cittadini o le imprese e la Pa. Consentirà pagamenti e anche di archiviare atti e notifiche, anche di valore legale.
La piattaforma digitale nazionale
È questa una delle novità in arrivo nel 2022 con l’attuazione di alcuni dei progetti del Pnrr da parte della società PagoPA, la società pubblica per il digitale che gestisce la “App IO” usata, tra l’altro, per cashback o green pass (qui si possono pagare bollettini, multe, F24 e bollo auto tramite Poste). Ma nel 2022 vedrà la luce anche la piattaforma digitale nazionale dei dati che consentirà lo scambio – l’interoperabilità – tra le varie amministrazioni. Basterà fornire una sola volta l’Isee o il titolo di studio, l’indirizzo o altro ancora e le amministrazioni pubbliche non dovranno più richiederlo. PagoPA ha registrato un totale di 180 milioni di operazioni di pagamento, per un valore di 34 miliardi. I download dell’app IO sono a quota 24 milioni, con quasi 55 mila servizi offerti da oltre 6.500 enti. La piattaforma di pagamenti elettronici, chiamata Centro Stella, che ha consentito durante il cashback di gestire più di 4 milioni di transazioni al giorno, presto consentirà nuovi servizi e sinergie tra pubblico e privato, come l’erogazione semplificata di bonus e servizi attraverso gli oltre 3mila POS privati distribuiti sul territorio nazionale.
Gli altri progetti per la PA
La società ha tre progetti legati al Pnrr che vedranno la luce nei prossimi 12 mesi, per essere implementati negli anni successivi, e sui quali è al lavoro un’apposita task force. Tra questi la piattaforma delle notifiche: sarà una sorta di cassetto digitale nel quale finiranno tutte le lettere, atti, notifiche e conserverà i relativi pagamenti fatti verso le pubbliche amministrazioni. Il terzo progetto è invece quello che attuerà in modo digitale un pieno scambio di dati tra amministrazioni pubbliche: significa che non ci sarà più la necessità di fornire due volte informazioni che la Pa già possiede.