C’è Chiara venuta a Trieste per festeggiare la guarigione da una malattia. E poi ci sono Elisa, pronta a raccontare il suo percorso di studi sanitari affrontando lo stigma sulla malattia mentale, e Federico che per lavoro guida i camion ma in realtà è un poeta. Sono alcuni volti ritratti, con le loro storie, nella mostra fotografica “I Triestini” inaugurata a 140 anni di distanza dal primo numero de Il Piccolo, pubblicato il 29 dicembre 1881. La mostra, visitabile nel Palazzo delle Poste di Trieste, è realizzata dal quotidiano e intende raccontare “la storia collettiva di una comunità che sta cambiando”.
Tra passato e futuro
Sono 300 – è stato spiegato durante la cerimonia di presentazione con il direttore Omar Monestier e la condirettrice Roberta Giani – le storie di triestini raccolte da Luca Saviano e Massimo Cetin e raccontate quotidianamente anche sui social della testata. Una selezione è ora esposta all’interno della mostra. Dai temi dell’esodo al futuro di Trieste, sono diversi gli argomenti che emergono dalle voci raccolte da giornalista e fotografo, i quali da febbraio hanno incontrato e intervistato i triestini da piazza Unità al rione di Servola, da Muggia al Carso, dal rione di San Giacomo a quello di Roiano, nei negozi e nelle ‘osmize’.
L’onorificenza al Piccolo
Al quotidiano è stato conferito anche il sigillo trecentesco della città: “Il Piccolo – ha detto il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza – è una bella immagine e una guida per la nostra città, una Trieste che deve crescere e svilupparsi anche per le ingenti risorse che abbiamo ora a disposizione”.