Gli italiani continuano a preferire, per investire il proprio risparmio, i buoni fruttiferi postali e i certificati di deposito. È quanto emerge dal Rapporto 2021 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, presentato dalla Consob, secondo il quale almeno il 43% dei risparmiatori ha deciso di mantenere basso il livello di rischio e affidare i propri risparmi a Poste Italiane, investendo nei suoi buoni, e ad istituti di credito che offrano la possibilità di acquistare certificati di deposito. Reggono anche i titoli di Stato italiani, posseduti dal 25% dei decisori, mentre il 24% della popolazione si rivolge, per la gestione delle proprie finanze, ai fondi comuni di investimento.
Le nozioni di base
Dal documento, presentato nel corso di un webinar online, emerge come, sebbene il livello di cultura in ambito finanziario si sia leggermente alzato rispetto al precedente rapporto, una parte considerevole degli oltre 2.695 individui intervistati, rappresentativi della popolazione dei decisori finanziari italiani, non possieda ancora le conoscenze base del mercato: la quota di risposte corrette rilevate con riferimento a cinque nozioni essenziali(relazione rischio-rendimento, tasso di interesse composto, inflazione, mutuo, diversificazione del rischio) si attesta in media attorno al 50%, ma il dato scende al 40% circa se si escludono le risposte corrette riferibili a individui che ex post non sono stati in grado di valutarne il numero e quindi potenzialmente casuali.
I consigli dei professionisti e degli amici
Per questa mancata conoscenza, che fortunatamente circa il 56% degli intervistati ha detto di voler colmare, aumenta il tasso di investitori che si rivolgono ad un professionista nella gestione dei propri portafogli: il 28% a fronte del 17% nel 2019. Rimane comunque prevalente l’informal advice, da parte di amici o conoscenti, che si attesta sul 37%, tenuto conto anche della bassa fiducia da parte degli investitori negli intermediari.
Aumenta l’online
Nonostante emerga anche un aumento generale della liquidità in capo alle famiglie italiane, circa del 6% nel primo semestre del 2021, il 27% degli intervistati ha denunciato un calo del reddito familiare. A registrare il più alto tasso di crescita rispetto al precedente report è stato l’utilizzo di servizi online per gli investimenti. Il 28% degli intervistati riferisce di usare servizi finanziari online più di quanto facesse prima della pandemia e si dichiara intenzionato a continuare nel prossimo periodo.