Il Corriere del Veneto, nell’edizione di Treviso, riporta la storia di Anna Rita Coppe, la portalettere di 43 anni che ogni giorno consegna lettere e pacchi nelle colline tra Valdobbiadene, Segusino, Follina e Miane. A bordo dell’auto di Poste Italiane, la portalettere consegna la corrispondenza di tutti coloro che in quelle zone vivono e lavorano. A beneficiare del suo lavoro, e di quello dei suoi colleghi, sono soprattutto le aziende, specialmente quelle vinicole, che popolano questi monti.
“Per alcuni sono il solo contatto con il mondo”
Dal 2007, Anna Rita è occupata al Centro di Distribuzione di Montebelluna, fa parte di una task force di portalettere, e, ogni giorno, fa fare alla sua auto fino a 130 chilometri per raggiungere i posti più impervi. Tra questi, come ha dichiarato al Corriere del Veneto, vi sono vere e proprie abitazioni “da eremiti”: “Il posto più sperduto che raggiungo? C’è una casa isolata tra i boschi di Segusino, ci vive una coppia che ha un sacco di animali da compagnia e da cortile. È un posto da eremiti ma con un fascino unico. Diciamo che per alcuni sono il solo contatto con il mondo che hanno lassù”.
La portalettere delle aziende vinicole
Per quanto non manchino villette e famiglie da servire, i principali clienti di Poste in questa zona sono gli imprenditori, in particolar modo quelli vinicoli. Queste aziende necessitano dei servizi postali per poter mandare avanti le proprie attività, affidandosi ai portalettere per la consegna di documenti indispensabili per il loro lavoro. Anna Rita spiega che “questa zona sta sviluppando una forte vocazione turistica. Oggi si vedono sempre più cicloturisti scorrazzare tra Valdobbiadene, Combai e Cison di Valmarino. E dobbiamo stare sempre più attenti quando siamo alla guida”.
“In cima al monte Cesen le persone erano sorprese nel vedermi arrivare”
Nelle zone della Valdobbiadene a operare è solo Poste Italiane. C’è lavoro sui portalettere quindi, che si ritrovano ogni giorno ad attraversare le grandi distanze tra un civico e l’altro. Per questo, ricorda Anna Rita Coppe sul Corriere del Veneto, “è fondamentale la collaborazione dei cittadini nel tenere aggiornati indirizzi e numeri civici e nel posizionare correttamente le cassette della posta. Quando la toponomastica è complessa ed è più difficile recapitare gli altri corrieri lasciano volentieri spazio a noi che garantiamo la consegna di qualsiasi plico, a qualsiasi cliente, anche nei luoghi più impervi. Mi ricordo che in cima al Monte Cesen, a mille e cinquecento metri d’altezza, le prime volte le persone erano sorprese nel vedermi arrivare e io mi sentivo come una marziana che invadeva la loro privacy”. Su quale sia invece la formula vincente per il suo lavoro, la portalettere non ha dubbi: “Dopo i mesi difficili condizionati dal Covid, parlando con la gente della zona si capisce che il segreto del portalettere è trovare il giusto equilibrio tra servizio efficiente e cortesia. Ed è quello nel mio piccolo, che cerco di realizzare ogni giorno”.