Fra i servizi che Poste Italiane offre ai propri clienti c’è la Firma Digitale, ormai indispensabile per la trasmissione dei documenti sia in ambito aziendale che professionale perché garantisce autenticità e non ripudio. Niente più tempi lunghi per lo scambio di copie cartacee, niente più faldoni di documenti fra i quali cercare quello giusto: con la firma digitale si può apporre la propria firma in modo rapido, dovunque ci troviamo. Ed in più, i sistemi di sicurezza basati sulla crittografia equiparano la firma digitale a quella autografa e dunque danno valore legale ai documenti sopra i quali viene apposta. Il profilo LinkedIn di Poste Italiane dedica alla firma digitale un approfondimento che rimanda all’infografica realizzata dal sito Educazione Digitale, sempre di Poste.
Cos’è e cosa garantisce
La firma digitale o firma elettronica qualificata è l’equivalente informatico della firma autografa autenticata dall’utente e consente di gestire in totale sicurezza la documentazione in modalità digitale. Associa in modo indissolubile l’identità di un soggetto a un documento informatico, che assume quindi il valore legale di un documento cartaceo sottoscritto. Essa offre certezza di autenticità, poiché è certa l’identità del sottoscrittore; integrità, poiché è garantito che il documento non abbia subito modifiche dopo la firma e non ripudio perché il sottoscrittore non può disconoscere la propria firma a meno che non fornisca delle prove.
Chi può richiederla
Della firma digitale possono dotarsi tutte le persone fisiche: cittadini, amministratori e dipendenti di società e pubbliche amministrazioni. Ci sono tuttavia alcune situazioni nelle quali la firma digitale è obbligatoria e cioè per l’emissione di fatture elettroniche, per la presentazione di pratiche al Registro delle Imprese, per la gestione e lo scambio di documentazione con enti ed amministrazioni pubbliche ed inoltre per la sottoscrizione di bilanci ed atti societari.
Criteri di sicurezza
La firma digitale è protetta da un sistema di crittografia a doppia chiave asimmetrica: la chiave privata è conosciuta solo dal titolare ed è usata per generare la firma, mentre quella da rendere pubblica è usata per verificare l’autenticità della firma.