Dice Giuseppe De Rita che durante la pandemia molti di noi sono stati in letargo invernale, fermi, in attesa del ritorno della primavera. Molti ma non tutti. Qualcuno ha usato quel tempo sospeso per ritrovare la propria ragion d’essere, per migliorarsi, per cambiare anticipando i tempi nuovi e contribuendo così a disegnarli. È accaduto alle persone e anche alle imprese come Poste.
Il filo rosso
Il 2021 sarà ricordato da Poste Italiane come l’anno del grande cambiamento. Nel corso di una pandemia che ha penalizzato la mobilità, modificato le abitudini e messo fuori uso il tradizionale sistema di relazioni, la prima azienda del Paese ha saputo integrare i propri servizi con nuove proposte focalizzate su un approccio digitale. Ed è diventata essa stessa protagonista della campagna sanitaria che ha consentito al Paese di imboccare la strada della ripresa. Questi due aspetti – il rafforzamento dell’identità digitale dell’azienda e l’utilizzo delle sue competenze per rendersi utile alla collettività in una situazione di emergenza – sono il filo rosso che lega molte delle iniziative varate nei mesi che abbiamo alle spalle.
Logistica e digitale
È stato l’anno del grande impegno per il successo della campagna vaccinale, di cui il gruppo è stato protagonista non solo per i 20 milioni di vaccini consegnati da Sda, ma anche per il varo della piattaforma telematica che ha consentito a milioni di italiani di immunizzarsi seguendo procedure uniformi e veloci. Per quanto riguarda invece la riconversione tecnologica, basterebbe dire che nell’anno della pandemia Poste è giunta ad attivare 20 milioni di Spid su un totale italiano di 24 milioni, il che ci dice molto dell’azienda e altrettanto dei suoi clienti: l’evoluzione digitale di entrambi procede di pari passo. Nel 2021 sono stati installati 300 nuovi Postamat, e ci sono stati oltre mille interventi per abbattere le barriere architettoniche negli uffici postali. In primavera Poste Italiane ha debuttato sul mercato della fibra, con l’offerta per la connessione internet superveloce. A Milano, e poi anche a Roma e Torino, sono entrate in funzione le prime cassette postali digitali: sostituiscono le cassette tradizionali che dal 1961 arredano le nostre città. Possono misurare l’umidità e le polveri sottili. Nei piccoli comuni nessuna serranda è stata abbassata, scongiurando il rischio di chiusure. Oggi il 94% degli italiani ha un ufficio postale a cinque minuti di distanza. Sono uffici sempre più accoglienti, ripensati in ottica green e sostenibile. Alcune decine sono multilingua e consentono agli stranieri che vivono in Italia di capire e farsi capire.
Formazione e occupazione
Nel corso di un anno tra i più difficili per l’economia italiana, Poste ha continuato ad assumere e a investire nella formazione. Il programma prevede l’erogazione di circa 25 milioni di ore di formazione nel quinquennio 2020-2024. C’è la formazione di base, erogata a tutti, indipendentemente dal ruolo ricoperto. La formazione di ruolo, che propone contenuti specialistici in funzione dell’attività svolta. La formazione per lo sviluppo, con corsi destinati alle migliori risorse per supportarle a ricoprire ruoli di maggiore complessità.
Performance green
Il 2021 è stato anche l’anno del nuovo contratto di lavoro del Gruppo, un accordo di grande spessore per i suoi contenuti. Coniugando efficienza e dignità del lavoro, ha avuto il merito di indicare la strada all’intero comparto italiano della logistica e alle sue 17 mila aziende. Sul fronte della sostenibilità, tra le molte news spicca il via libera alla sostituzione dell’intero parco mezzi aziendale. Entro due anni Poste Italiane disporrà di 27.800 veicoli green di nuova generazione, dotati di propulsione elettrica, ibrida ed endotermica, che consentiranno di diminuire del 40% le emissioni inquinanti. Le performance aziendali hanno fruttato importanti riconoscimenti. La società è entrata a far parte del nuovo indice MIB® ESG lanciato da Euronext e Borsa Italiana, classificandosi prima tra tutte le imprese presenti nell’indice. Il nuovo paniere è dedicato alle società blue chip quotate in Italia che adottano le migliori pratiche in tema ambientale, sociale e di governo d’impresa. L’indice è costruito in base ai principi del Global Compact dell’ONU.
Un ruolo centrale nel PNRR
Poste Italiane occupa la posizione più alta anche nella sezione “Advanced” della classifica Vigeo Eiris. Per la prima volta il Gruppo non solo si colloca al primo posto nella classifica complessiva “Universo”, su un totale di 4.964 aziende esaminate, ma anche nella sezione “Transport & Logistics” tra le 1.628 aziende dell’Area EMEA. In occasione dei Digital Communication Awards un altro riconoscimento è andato infine alla app del portale intranet aziendale NoidiPoste, piattaforma in grado di coinvolgere, informare e comunicare efficacemente con tutti i dipendenti. Ma il riconoscimento più significativo viene dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che assegna a Poste un ruolo centrale nei progetti volti a ridurre il divario digitale, sostenere la crescita economica delle comunità locali e rafforzare la coesione sociale.