Marsida è la portalettere del Festiva di Sanremo. Ogni giorno organizza la consegna della posta. Lo fa ovviamente anche nei frenetici giorni del Festival quando si mette in prima linea per dare una mano alla squadra. La storia di Marsida Perati è raccontata dall’edizione savonese del quotidiano “La Stampa”.
La divisa come pass
Buste colorate per attirare l’attenzione delle celebrità e sperando che non vengano cestinate, destinate agli artisti. Il più gettonato è Amadeus, come direttore artistico del Festival ma anche conduttore Rai. C’è chi spera che ascolti i brani contenuti nel cd allegato, chi si ostina a chiedere come poter partecipare all’Eredità o al prossimo Festival. Ma ci sono anche buste e pacchi per i Maneskin, Fiorello e Iva Zanicchi. “La divisa è il mio pass” dice Marsida Perati, 37 anni, origini albanesi, la giovane caposquadra delle Poste di Sanremo che di solito organizza il lavoro dei portalettere, ma che nei momenti di “traffico”, come la settimana del Festival, torna a consegnare la posta a domicilio come faceva fino a qualche anno fa.
La consegna massiccia
“Ogni mattina intorno alle 11 raggiunge l’ingresso principale dell’Ariston – si legge nell’articolo – con il suo ‘malloppo’ di corrispondenza, che raddoppia rispetto alla norma. La consegna avviene ad un responsabile del teatro, che provvederà poi a distribuire le lettere e i pacchi ai destinatari”. “Io arrivo del Green carpet dopo aver passato i varchi a piedi, trattandosi di zona pedonale – racconta al quotidiano – In questi primi giorni del Festival ho portato una decina di lettere e un paio di pacchetti al giorno. L’anno scorso, in piena pandemia, l’attività era diminuita. Ora sta aumentando. Negli anni della massima allerta a causa degli attentati, i pacchi venivano sottoposti all’esame del metal detector, ora ci pensano i responsabili del teatro”.
Non mancano gli incontri Vip.
Ovviamente, capita a volte di dover consegnare la corrispondenza che necessita di firme direttamente agli artisti. Marsida è stata protagonista anche di questo: “Qualche anno fa dovevo consegnare una lettera raccomandata ad Alex Britti, ospite dell’Hotel Londra. Era acclamato dai giornalisti, che non potevano entrare. Io sono stata fatta passare davanti a tutti, e accompagnata nella sala stampa dell’albergo. Il cantautore è stato molto gentile, ha firmato la ricevuta e mi ha salutato con un sorriso”.
Qui sopra, il servizio del TG Poste