Cresce sempre di più l’interesse per le giovani nelle materie scientifiche. Nel 2021, in Italia, le immatricolazioni universitarie registrano un aumento delle donne iscritte alle facoltà STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). I numeri sono destinati ancora a crescere, dal momento che la maggior parte delle adolescenti si dichiara incuriosita da queste materie.
L’interesse per le materie scientifiche
Sul totale delle iscritte all’università, il 22% delle ragazze scelgono corsi scientifici. A registrare un significativo aumento sono le immatricolazioni in informatica e tecnologie Ict (+15,74%). Sicuramente il dato continuerà ad aumentare, dal momento che – – in base all’ultima ricerca realizzata da Ipsos per Save the Children – queste materie appassionino e incuriosiscano il 54% delle adolescenti a scuola.
Le sfide del futuro
L’interesse delle donne per questo tipo di studi è dato anche dalla possibilità di dare un contributo alle sfide che il mondo si troverà a dover affrontare nei prossimi dieci anni. Stando alla ricerca di Save the Children, secondo il 34% delle adolescenti la prima sfida è quella data dall’invecchiamento della popolazione. A seguire, vi è la sfida per la produzione di energia sostenibile (31% delle giovani donne) e la diminuzione delle emissioni dei mezzi di trasporto (27%).
L’opportunità del Pnrr
Secondo Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia- Europa di Save the Children, “gli investimenti del Piano nazionale ripresa e resilienza rappresentano un’occasione unica per fare un deciso cambio di marcia, l’occasione per sostenere e far fiorire i talenti scientifici delle ragazze che vivono in Italia. Servono interventi mirati, quali piani formativi e doti educative, per promuovere tra le bambine e le ragazze – a partire da quelle che vivono nei contesti più svantaggiati – l’acquisizione di fiducia nelle proprie capacità in tutti i settori: nella matematica, le scienze, l’ingegneria e le tecnologie digitali. Solo così sarà possibile ribaltare il paradigma che di fatto rappresenta il mondo scientifico come appannaggio solo degli uomini” prosegue Milano. Save the Children sottolinea come occorra incentivare la partecipazione delle ragazze al mondo scientifico perché sarà il primo passo per riconoscere il ruolo delle donne e delle ragazze nella scienza, non solo come beneficiarie, ma anche come agenti di cambiamento per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030.