Fornire nozioni di economia e finanza nella scuola. Per la Banca d’Italia è tempo di inserire l’educazione finanziaria tra le materie scolastiche, per migliorare le conoscenze degli italiani in questo campo. Anche Poste Italiane ritiene l’educazione al risparmio una priorità, e per questo è da sempre attiva con iniziative sia dentro che fuori dalle scuole.
L’appello di Bankitalia
Per il capo del dipartimento Tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia Magda Bianco “è importante e urgente assicurare l’introduzione di elementi di base dell’economia e della finanza nei percorsi scolastici con una pervasività maggiore di quella che è stato possibile realizzare sinora. Un livello più elevato di competenze economiche e finanziarie consentirà ai nostri giovani di essere cittadini più consapevoli e attivi, attenti al benessere proprio e degli altri, alla stessa sostenibilità delle proprie scelte”.
Insegnamento obbligatorio
Proprio per questi motivi, Bankitalia dà una valutazione positiva dei disegni di legge per introdurre l’insegnamento obbligatorio dell’educazione finanziaria tra le materie scolastiche. Uno dei disegni di legge all’esame prevede di inserire l’insegnamento dell’educazione finanziaria all’interno di educazione civica e secondo Bianco questo renderebbe la proposta del disegno di legge “realizzabile in tempi rapidi”, a patto che si formino correttamente gli insegnanti.
I webinar di Poste Italiane
Poste Italiane ha fatto dell’educazione al risparmio uno dei suoi obiettivi. Proprio per questo, nel corso degli anni, sono state molte le iniziative a cui l’azienda ha partecipato. Tra il 2019 e il 2021, Poste Italiane ha infatti organizzato oltre 229 eventi. Queste attività hanno interessato circa 63mila persone in più di 4.700 luoghi su tutto il territorio nazionale. A ottobre, per esempio, Poste è stata tra i protagonisti del “Mese dell’educazione finanziaria”. In questa occasione, ha organizzato sei webinar sull’Economia Personale e Familiare e due webinar incentrati sulla “Previdenza complementare e la gestione dei rischi connessi all’aumento della longevità”.
I primi libretti postali
Del resto, l’impegno di Poste Italiane per l’educazione al risparmio ha radici antiche. Nel 1876, con l’avvento dei primi libretti postali, partì anche la prima iniziativa di Poste nelle scuole. Ad alcuni maestri interessati venne infatti inviato un registro su cui segnare i versamenti ricevuti dagli scolari. Quando un bambino raggiungeva una lira, veniva aperto a suo nome un Libretto di risparmio postale. L’iniziativa ebbe un grande successo, contribuendo ad educare al risparmio generazioni di giovani italiani.