Le figure manageriali aumentano, ma è solo grazie alle donne. La crescita registrata nel 2020 è infatti, dovuta solo all’aumento delle dirigenti donne, il cui incremento compensa il calo dei colleghi maschi. Una corsa, quella delle donne manager, che la pandemia non ha minimamente fermato e che si protrae già da diverso tempo: negli ultimi 12 anni le donne dirigenti sono cresciute del 56% e ora rappresentano il 19% del totale.
La crescita delle dirigenti donne
Il Rapporto di Manageritalia sui dirigenti privati, pubblicato come ogni anno in occasione della Festa della Donna e basato su un’elaborazione degli ultimi dati Inps, evidenzia come l’aumento dei manager è tutto dovuto alle donne. Guardando al 2020, anno della crisi pandemica ed economica, i manager aumentano, seppur di poco (+0,59% a quota 116.126, dai 115.448 del 2019): ma questa crescita del lavoro manageriale è dovuto solo alle donne, che aumentano del 4,9% (1031 in più rispetto al 2019) a fronte del calo degli uomini (-0,37%). Una situazione che conferma una rincorsa in atto già da alcuni anni: tra il 2008 e il 2020, a fronte di un calo dei dirigenti del 2,4%, le donne sono cresciute del 56,3%, mentre gli uomini sono calati del 10,3. Un fenomeno, si legge nel rapporto, spiegabile con il maggior peso che le donne hanno tra i dirigenti più giovani (sono il 33% tra gli under 35 e il 27% tra gli under 40) e tra i quadri. E anche i primi dati sul 2021 confermano il trend: in attesa dei dati di tutti i dirigenti privati forniti dall’Inps solo a giugno, quelli sui dirigenti del terziario rappresentati da Manageritalia (26mila dirigenti per 8.500 aziende), mostrano un’ulteriore crescita (6,2%), che per le donne è a doppia cifra (+11%, rispetto al +6% degli uomini). E così oggi le dirigenti nel terziario sono quasi il 21%.
La divisione territoriale
A livello geografico, le donne crescono quasi ovunque. I rialzi maggiori si registrano in Calabria, Abruzzo e Sardegna. I settori in cui crescono di più sono sanità, servizi di informazione e comunicazione, attività professionali scientifiche e tecniche e immobiliare. Le province più avanti in questo campo sono Milano, Roma e Torino e nella top ten per numero di dirigenti donne ci sono solo province del nord. Le manager, tuttavia, restano il 19% del totale. E la loro rincorsa “verso pari opportunità nel ricoprire posizioni di vertice è ancora lunga”, osserva Luisa Quarta, coordinatrice del Gruppo Donne Manager della federazione: “Soprattutto – puntualizza – questa parità deve allargarsi anche all’ambito retributivo, sul quale speriamo possa incidere la recente legge sul gender pay gap”.