Consumatori sempre più digitali, Poste: l’e-commerce ha cambiato le abitudini degli italiani

I numeri di Poste sui pacchi e l’e-commerce registrano un cambio di abitudini nei consumatori. Il lockdown ha determinato un’accelerazione della crescita delle spedizioni, grazie al forte utilizzo degli acquisti online. Si è parlato anche del mercato dei “parcel” durante l’audizione di Poste Italiane alla Commissione Industria del Senato nell’ambito dell’esame sul ddl Concorrenza.

Poste e l’e-commerce

Quello che Poste sta registrando oggi è una normalizzazione del mercato con un massiccio ricorso all’e-commerce: la pandemia e il lockdown hanno cambiato gli usi delle persone e ormai gli acquisti online sono parte integrante delle abitudini dei consumatori. Anche i numeri confortano questa tesi: la crescita del mercato dei Parcel, pari a circa il +80% tra il 2011 ed il 2020, è stata trainata dall’e-commerce, anche se i volumi deI pacchi per abitante restano al di sotto della media degli altri Paesi Ue. In pratica, negli ultimi 10 anni, secondo i numeri forniti da Poste, c’è stata una crescita complessiva del mercato totale tra corrispondenza e pacchi, da una parte c’è stata una importante flessione del comparto corrispondenza di più del 50% che è stata più che assorbita dal mondo pacchi.

Il servizio universale

Nell’ambito della stessa audizione, Poste ha auspicato un coinvolgimento quale fornitore del servizio universale nel processo di revisione degli obblighi del servizio universale e in particolare la valutazione della sostenibilità economica e finanziaria dei nuovi obblighi, anche alla luce dell’inflazione del conseguente aumento dei prezzi delle materie prime.