Meritocrazia e passione: sono questi gli ingredienti che rafforzano lo spirito di squadra di Poste Italiane. Le tante donne che lavorano in Poste ne sono, con le loro storie e le loro parole, la testimonianza vivente. L’inserto Economia & Business del Corriere Romagna ne parla in un approfondimento attraverso le voci di alcune direttrici di Ufficio Postale.
L’esperienza di Giuseppina
La prima è Giuseppina, new entry nel panorama dirigenziale di Poste Italiane. Ascolana, laureata in giurisprudenza, fresca direttrice provinciale a Rimini. Per lei una passione per le Poste iniziata da bambina: “Quando andavo all’Ufficio Postale con mia mamma scrutavo il lavoro dei dipendenti con curiosità e già allora ambivo a entrare in quell’Azienda”, racconta. Da portalettere, è diventata nell’ordine sportellista, consulente di sala, staff commerciale fino ad arrivare a coordinare 32 consulenti, poi responsabile commerciale e infine direttrice: “Per me è motivo di orgoglio e responsabilità – dice – e in Poste ho scoperto che quello che conta è la meritocrazia, indipendentemente dal genere, oltre naturalmente all’impegno e alla passione. Mi dà la possibilità di lavorare insieme alle persone e la sfida più grande per me è proprio coinvolgerle e farle crescere”.
Giorgia comanda gli uffici di Ravenna
Ravenna è la provincia emiliano-romagnola con la più alta percentuale di donne. Fra loro Giorgia, responsabile commerciale della filiale provinciale di Ravenna. Entrata in Poste Italiane nel 2011 dopo un passato nell’intermediazione finanziaria, ha iniziato a Bologna e poi, dopo la maternità, Poste Italiane le è venuta incontro offrendole un ruolo nella sua provincia d’origine, dove oggi coordina consulenti e direttori. La capacità di squadra, secondo Giorgia, è l’elemento fondamentale nel mondo del lavoro e dice di averlo imparato proprio diventando mamma: “Cerco di tirar fuori dalle persone quello che hanno dentro, dando importanza anche gli aspetti emotivi”, sottolinea.
Tutte le donne di Valentina
A Misano Monte, nell’ufficio diretto da Valentina, sono in quattro a lavorare, tutte donne. In paese, non essendoci nemmeno una banca, le Poste rappresentano in qualche modo un punto di riferimento. “C’è un clima come di grande famiglia – spiega – ci aiutiamo e sosteniamo a vicenda e per questo motivo vengono anche da Riccione. Quando le donne credono in quello che fanno e ci mettono passione, sono delle macchine da guerra”.
Arianna guida il centro di distribuzione di Ventimiglia
In Liguria, dei quattro Centri di Distribuzione presenti su territorio due sono diretti da donne. Arianna, nata a Sanremo nel 1984 e diplomata, dirige quello di Ventimiglia 2, inaugurato lo scorso ottobre dopo gli accorpamenti di quelli di Ventimiglia e Ospedaletti. Entrata come portalettere, poi passata caposquadra, oggi dirige oltre 60 colleghi tra personale di staff, addetti alle lavorazioni interne e portalettere, su 19 zone di recapito tra mercato e business, con lavorazioni che vanno dai 2000 ai 3000 pezzi giornalieri a firma. “Avverto una costante sfida – dice – nel guidare Centro di Distribuzione più grande del territorio imperiese e l’orgoglio di far parte di Poste che è primo datore di lavoro in Italia e attenta alla inclusione, alla meritocrazia e alla parità”.
Fulvia al timone
A Taggia invece il centro di recapito è diretto da Fulvia, 50 anni, diplomata. Anche lei entrata come portalettere, oggi coordina 20 colleghi tra staff, addetti alle lavorazioni interne e portalettere che curano il recapito sul tutto il territorio della Valle Argentina, da Taggia fino a Triora toccando i paesi di Badalucco, Montalto/Carpasio, Molini di Triora e infine Triora, per poi passare sulla riviera con Arma, Riva Ligure, Santo Stefano al mare; l’entroterra, con Pompeiana e Castellaro infine Ceriana e Bajardo. “Il nostro obiettivo – spiega – è consegnare con efficienza, rapidità e gentilezza. Oltre alla posta ordinaria e pacchi, lavoriamo una media giornaliera di circa 500/600 pezzi al giorno di oggetti a firma”.