Il settore del Made In Italy si sta lasciando alle spalle la crisi dovuta alla pandemia. Il 2021 è stato l’anno della ripresa, dopo il crollo del 2020. I settori “core”, moda, design e mobile, nautica, automotive e alimentare sono tutti in crescita. Stando a quanto si legge sul Sole 24 Ore, questi settori sono alla ricerca di nuove leve, e nei prossimi 5 anni si prevede un gran numero di assunzioni.
346mila talenti
Fino al 2026, spiega il quotidiano, le imprese di questi comparti prevedono di dover assumere 346mila “talenti”, sempre più necessari per spingere la ripresa. La crescita rispetto alla stima fatta a giugno 2019 (236mila ingressi previsti) dimostra sia la recuperata vitalità delle industrie del Made In Italy, sia le criticità legate al mismatch, che ormai veleggia intorno al 40% medio. In tutti i settori si ricercheranno profili con competenze tecniche, artigianali e manifatturiere. Da qui, ricorda il giornale economico, deriva la necessità di migliorare il sistema formativo per adeguare l’istruzione tecnica e professionale alle esigenze delle imprese.
I progetti in campo
Anche il ministro dell’Istruzione Bianchi condivide la necessità di migliorare l’offerta formativa, ed è al lavoro per attuare le riforme del Pnrr che prevedono il rilancio di tutta la filiera tecnico- professionale (sui soli Its sono postati 1,5 miliardi). Anche diversi imprenditori hanno deciso di puntare sulla formazione, creando apposite Corporate Academy e puntando su programmi formativi ad hoc. In totale sono 41 progetti (di cui 34 Academy) introdotti dai soci Altagamma (14 in più rispetto al 2019) che si intrecciano con le scuole: sono 77 gli istituti tecnici e professionali che si interfacciano con le aziende per progettare percorsi formativi in linea con le nuove richieste del settore produttivo
I settori in cerca di figure
Il settore automotive, ci spiega l’articolo, stando alle stime Excelsior di Unioncamere e Anpal, avrà bisogno nel quinquennio di 108mila ingressi, di cui quasi 30mila per rispondere alle sfide della ripresa, quali digitalizzazione e green. Tra le figure più ricercate spiccano ingegneri, meccanici, montatori, manutentori, digital transformation manager, esperti in cybersecurity ed in infrastrutture ICT, oltre che specialisti in vendite digitali e tecnici esperti in motori ibridi ed elettrici. Nel settore alimentare la richiesta è di circa 62mila profili, tra tecnici specializzati nelle lavorazioni alimentari, specialisti di marketing, vendite e distribuzione. Anche l’ospitalità ricercherà figure di vario tipo. Tra i 36mila ingressi previsti ci saranno addetti alla reception, sala e relazioni con ospiti, house keeper, hotel manager, managing director, sales&marketing director, financial controller, responsabili ICT e web designer. Il settore moda, che è invece alla ricerca di oltre 94mila lavoratori, punta ad attrarre tecnici specializzati nella lavorazione dei materiali e dei metalli, oltre che disegnatori, grafici, prototipisti, modellisti e programmatori e tecnici che garantiscano l’utilizzo delle nuove macchine. Infine, c’è il settore del design e legno, che metterà a disposizione 46mila addetti tra artigiani, tecnici di ricerca e sviluppo, prototipisti e responsabili di prodotto.