Il Secolo XIX racconta la storia di Sara Cretella, responsabile dell’automazione del Centro di smistamento di Poste Italiane alla Marina dell’aeroporto di Genova. Quarantadue anni, savonese, madre di un figlio di 8 anni, ha già due lauree e la seconda, quella in logistica gestionale, l’ha presa mentre già lavorava in Poste Italiane. Ma non solo: “L’ultimo esame l’ho dato due giorni prima di partorire, al nono mese. Per arrivare al traguardo, ho studiato di notte e nei fine settimana quando già lavoravo in Poste, al tempo a Torino”.
Tante donne nel centro di smistamento
La direzione del centro, che contiene anche il punto di distribuzione di Genova Ponente, è affidata a Salvatore Barbato ma le tre divisioni in cui è articolato il centro sono tutte in mano alle donne: oltre a Cretella, Maria Teresa Zitola, responsabile trasporti e Rita Squillace, responsabile processi e qualità. Numeri importanti, che si aggiungono al 67% di uffici postali della provincia di Genova diretti da donne e che hanno contribuito al fatto che Poste Italiane ottenga periodicamente riconoscimenti nazionali e globali per l’eguaglianza e l’inclusione.
La responsabilità di Sara
“Qui a Genova ci occupiamo di 10 mila pacchi al giorno e circa 50 mila lettere che riceviamo da tutta Italia – dice Cretella al quotidiano – Io mi occupo di tutta l’automazione e degli strumenti di lavoro, dei controlli sulle apparecchiature e della manutenzione preventiva e correttiva, ma pure dell’amministrazione e del controllo dei materiali dell’intero palazzo”. È lei, dunque, che ha contatto con i tecnici della grande Azienda che ha realizzato i macchinari del centro. Sara elogia la vocazione di Poste Italiane per la parità di genere: “La percentuale di ruoli apicali è altissima e anche il rispetto della conciliazione vita lavoro è buono. Molto lavoro può essere sbrigato da casa anche se, ovviamente, il mio ruolo impone la presenza- dice – Prima di Natale eravamo tutti qua per consegnare le migliaia di pacchi che occupavano quasi tutto il piano terra”. Il direttore Barbato aggiunge che “L’apice è alla sera: le persone comprano le cose al mattino e alla sera sono qui: il mattino dopo cominciano le consegne”.