Il Consiglio dei ministri ha approvato giovedì scorso il disegno di legge recante “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”. Il provvedimento introduce misure organiche finalizzate a favorire lo sviluppo economico e la ripresa di tanti territori che avranno l’opportunità di diventare sempre più una risorsa per il Paese. Il ddl, inoltre, si pone l’obiettivo di contrastare lo spopolamento della montagna italiana, raccogliendo in un testo unitario e sistematico interventi normativi per la riduzione delle condizioni di svantaggio dei Comuni delle zone montane.
Classificazione dei Comuni montani
Il disegno di legge regolamenta l’individuazione dei Comuni montani e disciplina i parametri ulteriori per accedere agli incentivi e ai sostegni previsti.
Strategia Nazionale
Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, attraverso la Strategia Nazionale per la Montagna Italiana (SNAMI), individua le linee strategiche per la crescita e lo sviluppo economico e sociale, l’accessibilità dei servizi essenziali e delle infrastrutture digitali, il godimento effettivo dei diritti fondamentali della persona nei territori montani. La SNAMI verrà finanziata grazie al Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT) – in cui confluiscono le risorse del Fondo nazionale per la montagna e del Fondo integrativo per i Comuni montani – per il quale l’ultima legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di 100 milioni per il 2022 (prima erano 29,5 milioni) e 200 milioni a decorrere dal 2023. Il cospicuo incremento dei fondi preesistenti garantirà la copertura delle misure agevolative previste.
Le misure
Il disegno di legge interviene, in modo particolare, attraverso lo sviluppo dei seguenti punti:
- sanità di montagna;
- scuole di montagna;
- servizi di telefonia mobile e accesso a internet;
- incentivi agli imprenditori agricoli e forestali;
- misure fiscali di favore per le imprese montane “giovani”;
- misura “Io resto in montagna”;
Sanità di montagna
Sono previste forme di incentivazione a favore dei medici e degli operatori socio sanitari che prestano la propria attività lavorativa nei Comuni montani. In particolare, si riconosce l’accesso preferenziale alla posizione di direttore sanitario ai medici che hanno esercitato la propria attività nei territori di montagna. È inoltre riconosciuto un credito d’imposta a favore di medici e operatori socio sanitari che, per fini di servizio, prendono in locazione o acquistano un immobile ad uso abitativo nei Comuni montani destinatari di tale agevolazione.
Scuole di montagna
Sono previste misure di agevolazione e premialità per gli insegnanti che prestano servizio nelle zone montane. In particolare, vengono introdotte forme di incentivazione, anche in termini di punteggio di servizio, a favore dei docenti a tempo determinato delle scuole di montagna di ogni ordine e grado. Ai docenti di montagna è inoltre riconosciuto un credito d’imposta per la casa, alle medesime condizioni previste per i medici e gli operatori socio sanitari di montagna.
Servizi di telefonia mobile e accesso a internet
Sono incentivati la copertura dell’accesso ad internet in banda ultralarga e gli interventi sulle infrastrutture idonei a garantire la continuità dei servizi di telefonia mobile. Vengono rafforzate ulteriormente le misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e vengono coinvolti anche territori esclusi dal Pnrr.
Incentivi agli imprenditori agricoli e forestali
Si riconosce un contributo, sotto forma di credito di imposta, agli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei Comuni montani e che investono in pratiche benefiche per l’ambiente ed il clima. Tali pratiche, per gli imprenditori agricoli sono da individuarsi con un decreto del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, mentre per gli imprenditori forestali consistono nella diversificazione delle colture, nel mantenimento o introduzione di aree di interesse ecologico e nel mantenimento dei prati permanenti.
Misure fiscali di favore per le imprese montane “giovani”
Si introduce un credito d’imposta, per i primi tre periodi contabili, per le piccole e microimprese che intraprendono la propria attività nei Comuni montani destinatari di tale forma di agevolazione e in cui il titolare o almeno uno degli esercenti non abbia compiuto 36 anni di età.
Misura “Io resto in montagna”
La misura è tesa ad incentivare la residenzialità in montagna. A tale scopo è riconosciuta, in favore dei contribuenti che non hanno compiuto quarantuno anni di età, una detrazione dall’imposta lorda superiore a quella ordinariamente prevista con riferimento agli interessi passivi pagati per mutui contratti per l’acquisto dell’abitazione principale. La detrazione è riconosciuta nei Comuni montani con popolazione residente non superiore a 2.000 abitanti destinatari di tale forma di agevolazione.