Continua l’impegno di Poste Italiane per i valori di inclusione sociale e l’attenzione per le donne vittime di violenza con il progetto “Autonomia abitativa donne vittime di violenza” nell’ambito dei progetti di sostenibilità, da Padova al Piemonte fino a Messina.
A Padova
Quello di Padova è uno dei dieci alloggi appartenenti al patrimonio immobiliare di Poste Italiane, da destinare attraverso il comodato d’uso gratuito alle donne, spesso con figli minori, che si trovano in condizione di particolare disagio economico. L’obiettivo è quello di supportarle e accompagnarle nel percorso di reinserimento sociale insieme alle operatrici dei centri antiviolenza della Rete D.i.Re. Il Veneto è una delle nove regioni coinvolte nel progetto, nel quale ha svolto un ruolo chiave la partnership, oltre che con la Rete nazionale antiviolenza, con il Centro Veneto Progetti Donna – AUSER ODV, Centro antiviolenza del territorio che fa parte proprio di D.i.Re. L’appartamento di Padova dispone di 4/5 posti letto, a seconda della presenza o meno di figli; i percorsi che si attiveranno durante i cinque anni di comodato d’uso saranno circa 25, per un totale di 200 percorsi in tutta Italia per la durata dell’intero progetto. “L’autonomia abitativa rappresenta ancora un grande ostacolo per le donne che escono da situazioni di violenza – spiega Mariangela Zanni, presidente del Centro Veneto Progetti Donna di Padova – L’appartamento che ci ha destinato Poste Italiane rappresenta una possibilità in più preziosissima per le donne che si rivolgono al nostro Centro antiviolenza. Sono state 1100 l’anno scorso accompagnate da 698 bambini e bambine. I percorsi di ospitalità invece hanno coinvolto 36 donne con 41 figli e figlie. Inoltre, siamo molto contente di iniziare questa nuova collaborazione con Poste Italiane, perché tenere alta l’attenzione sul tema, e allo stesso tempo riconoscere il valore dei Centri antiviolenza come luoghi cardine per la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne è la strada giusta per affrontare il fenomeno concretamente”. Marco Sensi, responsabile Area Immobiliare Nord Est, ha espresso “tutta la soddisfazione di Poste Italiane per la consegna dell’immobile aziendale alla realtà associativa del Centro Veneto Progetti Donna che opera sul territorio a supporto delle donne vittime, con l’obiettivo di modificare nella società la percezione del fenomeno della violenza maschile sulle donne. Poste Italiane è fermamente determinata ad operare in maniera proattiva al loro fianco in questa battaglia culturale, anche attraverso un concreto sostegno in termini di responsabilità sociale d’impresa attraverso il progetto dell’autonomia abitativa, economica e sociale delle donne vittime di violenza con i loro figli, unico vero antidoto al ripetersi di tali fenomeni”.
A Messina
Anche l’appartamento di Messina dispone di 4/5 posti letto, a seconda della presenza o meno di figli. “Sono onorato di consegnare ufficialmente le chiavi dell’immobile che abbiamo appena ristrutturato, con la speranza che sia un luogo dove le donne si sentiranno davvero al sicuro e finalmente a casa” ha dichiarato il referente immobiliare Sicilia di Poste Italiane Luigi Giardina. “Le azioni di contrasto alla violenza e all’abuso su donne e minori – ha dichiarato la Vice Presidente f. f. CeDAV Onlus Messina Maria Gianquinto – poste in essere dal CeDAV, Centro Donne Antiviolenza, nella città di Messina nel corso di tutti questi anni si sono rivelate fondamentali per tutta la rete di servizi e delle istituzioni operanti a vario titolo e diversamente interessate al problema della violenza di genere. Il contributo attento e sensibile di Poste Italiane ci consente di migliorare ulteriormente i servizi offerti dal nostro Centro e di rendere ancora più fattivo il nostro supporto alle donne che vivono una condizione di profonda sofferenza in conseguenza alla decisione di allontanarsi dal maltrattante, spesso con figli e figlie minori a carico, e affrontare il delicato, lungo e complicato percorso di fuoriuscita dalla violenza”.
In Piemonte
Anche l’alloggio assegnato tra Casale e Vercelli, in Piemonte, dispone di 4 posti letto, a seconda della presenza o meno di figli. “A nome dell’Associazione me.dea, che da oltre 10 anni opera a sostegno delle donne vittime di violenza in provincia di Alessandria – ha commentato Sarah Sclauzero, Presidente Aps me.dea – esprimo tutta la nostra gratitudine a Poste Italiane per averci permesso di ampliare le nostre capacità di accoglienza e protezione di madri con figli/e o donne sole che fanno esperienza di situazioni di violenza. Dal 2015 siamo impegnate in questo delicato compito, attraverso 2 case rifugio per un totale di 13 posti letto e 3 alloggi di semi-autonomia, per un totale di ulteriori 7 posti. Tutti gli appartamenti sono iscritti all’Albo regionale del Piemonte. Oggi grazie a Poste Italiane il nostro lavoro si allarga geograficamente e logisticamente e potremo contare su una risorsa immobiliare in più, che impiegheremo per sostenere donne in uscita dalla violenza nel modo più efficace, con un’attenzione particolare ai figli vittime di violenza assistita. Il supporto di Poste e della Rete D.i.Re, a cui me.dea appartiene dal 2014, trovando stimoli continui, rappresenta un forte incoraggiamento a strutturare al meglio questo servizio per riuscire a dare alle donne risposte concrete di uscita dalla violenza agita per mano maschile”.
L’impegno di Poste
Poste Italiane con questo importante progetto sull’autonomia abitativa attesta ancora una volta un primato tra le aziende nel panorama italiano in materia di sostenibilità. Due anni fa l’azienda ha ricevuto il premio “2020 CSR Coup de Coeur” per la categoria “Dipendenti” da PostEurop, l’associazione degli operatori postali pubblici europei, per il programma “Inclusione lavorativa delle donne vittime di violenza” basato sul coinvolgimento attivo delle aziende fornitrici del Gruppo Poste Italiane, quali destinatarie di progetti di accoglienza lavorativa.