L’utile netto di Poste Italiane per il 2021, pari a 1,6 miliardi, è stato superiore alle attese, così come il dividendo (0,59 centesimi invece di 0,57) e anche i profitti per quest’anno supereranno le previsioni. La notizia dei conti del Gruppo trova ampio spazio sui giornali, a partire dal Corriere della Sera, che titola: “Poste, utili record a 1,6 miliardi Rivisti al rialzo gli obiettivi 2022 «Acquisizioni, focus sulla logistica»“. Il giornale milanese cita le parole dell’Ad, che spiega: “Sul fronte acquisizioni non c’è niente di specifico in vista, ma resta il nostro focus in ambito logistico dove c’è un fermento a livello nazionale e crediamo che adesso che siamo scesi in campo possiamo cominciare a decidere quali partite fare”.
La strategia di Poste
Anche per il Sole 24 Ore il 2021 di Poste Italiane è “un anno record”: la società punta a creare la più grande piattaforma di servizi multicanale. «Oggi i nuovi clienti non vengono più dagli uffici postali, ma dai servizi online e dalle reti terze», ha osservato Del Fante citato ancora dal Sole. Particolarmente interessante è l’analisi del Foglio, che titola: “Del Fante, il piano, le lezioni per le banche”. Scrive il quotidiano diretto da Claudio Cerasa: “Gli esperti fanno capire di stare apprezzando in modo crescente la strategia del passo dopo passo impostata dall’ad Del Fante. Vero è che alcune banche con la metà degli asset di Poste macinano utili superiori, ma è altresì vero che non si può paragonare un’ex azienda dello stato a una banca che è nata e cresciuta come privata. Anzi, a giudicare dalla strategia di diversificazione che sta seguendo Del Fante (Poste debutterà sul mercato dell’energia nel 2022), si comincia a capire che l’azienda intende andare in una direzione opposta rispetto a quella seguita dagli istituti di credito con la svolta digitale e il ridimensionamento delle filiali. Poste, invece, potrebbe voler utilizzare le potenzialità dei suoi 13 mila uffici postali per ampliare in futuro anche la gamma di servizi offerti proseguendo su un percorso di crescita meno effervescente ma più graduale e sicuro, e facendo assumere al titolo le classiche caratteristiche di un bond”.
Utili boom
Anche su Repubblica, ampio spazio ai risultati più che positivi del Gruppo per il 2021: “Poste, più dividendi e utili record Superati i target” è il titolo dell’articolo, nel quale si evidenzia che “nonostante il complesso momento e le pressioni sulle materie prime, a causa del conflitto russo-ucraino, Poste dovrebbe subire impatti limitati: «Abbiamo dimostrato di saper affrontare e superare con successo scenari di stress e siamo convinti di essere in condizioni migliori rispetto al mercato per far fronte alla situazione attuale»“, ha detto ancora Del Fante riportato da Repubblica. Infine, Italia oggi che parla di “Utili boom” per Poste: “Forte di risultati boom, al di sopra degli obiettivi del piano industriale, Poste italiane alza i target della dividend policy sia sull’anno sia nell’arco di piano, portandola al +7% annuo rispetto al 6% originario. Segno positivo per tutti gli indicatori: l’utile netto è salito a 1,6 miliardi, in crescita del 31% rispetto al 2020, e l’ebit a 1,8 miliardi (+21,1%)”. E questo – ricorda ancora Italia Oggi – “a fronte di ricavi pari a 11,2 miliardi (+6,6%). Il dividendo sale del 21% a 0,59 euro, con un anno di anticipo. I ricavi da corrispondenza, pacchi e distribuzione sono ammontati a 3,7 miliardi (+15,1%) grazie al recupero dei volumi e al record raggiunto nei pacchi. I ricavi del settore assicurativo sono aumentati del 13,9% a 1,9 miliardi, in linea con gli obiettivi, e quelli da pagamenti e mobile sono stati pari a 882 milioni (+19,6%). I pagamenti con carta hanno raggiunto quota 2 miliardi (+29%) e le transazioni con carta nell’e-commerce sono cresciute del 31% a 520 milioni, con un incremento delle attività sui canali digitali di Poste. Gli e-wallet digitali sono aumentati del 23,4% a 9,1 milioni. I ricavi totali dei servizi finanziari sono ammontati a 5,5 miliardi, in rallentamento dell’1,2%. Le attività finanziarie totali sono aumentate di 17 miliardi a 586 mld, trainate da una raccolta netta record di 15,1 miliardi e da un effetto positivo sui valori di mercato degli attivi pari a 2,3 mld”.