“Una riduzione delle bollette per le famiglie che può arrivare all’80%” e “un risparmio di emissioni di gas climalteranti pari a 22 milioni di tonnellate di Co2” si avrebbero nel 2030 riqualificando il 3% degli edifici civili ogni anno ed elettrificando i consumi per il riscaldamento domestico. È quanto emerge dai dati dello studio Elemens “Dal Gas alle rinnovabili. Scenari e benefici economici dalla decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento degli edifici” elaborato per Legambiente e Kyoto Club. Ulteriore beneficio, la riduzione degli incidenti legati al consumo di gas: nel 2019, ci sono stati 270 eventi e 35 decessi.
Contro l’inquinamento
Lo studio ricorda anche che “in Italia i consumi civili valgono 32 miliardi di metri cubi ogni anno, il 43% di quelli nazionali e contribuiscono in maniera significativa a inquinare le città e a surriscaldare il Pianeta” e che “in totale sono 17,5 milioni (su circa 26 milioni) le abitazioni che utilizzano caldaie a gas per il riscaldamento”. Per questi motivi, Legambiente e Kyoto Club chiedono di “rendere più efficaci le politiche di incentivo per le riqualificazioni edilizie visto che, secondo Enea, la riduzione nel 2020 è stata di appena 0,3 miliardi di metri cubi di gas a fronte di 27 miliardi di euro di detrazioni fiscali”. Dall’utilizzo dei combustibili fossili nel settore del riscaldamento e raffrescamento deriva il 12% delle emissioni totali di Co2 equivalenti in Ue, secondo Kyoto Club. Inoltre, il 28% del consumo energetico annuale in Europa deriva dalle fonti fossili. Questo dimostra quanto sia ancora urgente agire per una decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento.
Il “modello” Sardegna
Nello studio viene ricordato il caso della Sardegna “che potrebbe diventare uno dei laboratori della transizione energetica” in quanto “è ad oggi l’unica regione italiana non ancora metanizzata tramite la rete nazionale. Questa condizione deve essere sfruttata come un’opportunità per sperimentare gli effetti delle politiche di elettrificazione”. La Sardegna può puntare a essere “la prima isola green del Mediterraneo, puntando su efficienza e rinnovabili, riqualificazione edilizia. L’attenzione posta al tema è confermata dagli esiti del Capacity Market, che vedono come maggiori vincitori in Sardegna gli accumuli elettrici, i quali sono in grado di fornire oggi i medesimi servizi delle centrali fossili”.