Nicola Sotira, responsabile del CERT di Poste Italiane, è intervenuto al TG Poste per spiegare l’innalzamento dei livelli di protezione delle reti aziendali, in un periodo di crescenti attacchi hacker: “I cybercriminali – ha spiegato Sotira – conducono attività criminali a tutto tondo, soprattutto attraverso i cosiddetti ramsomware, cercano di prendere il controllo di infrastrutture e società”.
Cosa sono i ramsomware
I ramsomware (ramsom significa riscatto) rappresentano una fonte di business per il cybercrimine, spiega Sotira. “Incrementano l’attività commerciale, spazzolano il web cercando i punti deboli e quindi compiono il loro attacco chiedendo dei riscatti”. Si tratta di un virus in grado di cifrare computer e smartphone e di bloccarli. I consigli degli esperti del CERT di Poste Italiane sono i seguenti: effettuare sempre un backup dei propri file; utilizzare password robuste; essere cauti con l’utilizzo delle chiavi Usb; controllare con cura i mittenti delle mail. “Una volta bloccato il dispositivo – spiega ancora Sotira – si passa a una richiesta del riscatto attraverso un link per mettersi in contatto con l’organizzazione criminale per il riscatto”.
Aumentare la resilienza
Secondo Sotira, “quello che tutte le aziende stanno cercando di fare in questo momento è aumentare la resilienza per farsi trovare pronti nel caso si subisca un attacco”. Questo avviene anche attraverso la collaborazione con l’Agenzia nazionale sulla cybersecurity. “Soprattutto in questo periodo – conclude il responsabile del CERT di Poste Italiane – occorre essere resilienti ricorrendo ad antivirus, backup e password robuste”.
Qui sopra, il servizio del TG Poste