Su Postenews, nella storia dei dipendenti di Poste Italiane si ritrova la storia del nostro Paese. In “Ricordi di Poste”, raccogliamo le testimonianze degli ex dipendenti che scrivono alla redazione e che, attraverso i loro racconti, contribuiscono a mantenere vivo il legame tra le generazioni.
“Con gioia ho ricevuto Postenews, ha risvegliato la mia memoria di tanti anni. Ricordo la bella rassegna postelegrafonici e il Dopolavoro con le sue tante iniziative lodevoli e di fraternità con i colleghi delle Poste: scambi culturali, viaggi, soggiorni con i colleghi postali del Benelux”. A scriverlo è Giovanni Balestracci, 95enne lettore del mensile di Poste Italiane Postenews.
Il ricordo del padre portalettere
Il signor Giovanni è nato il 20 luglio 1926 e ha cominciato la sua lunga vita “al servizio della nobile amministrazione delle Poste e dei Telegrafi in una chiesa abbandonata”, racconta, “nella piccola ricevitoria con due sportelli di Acquaviva delle Fonti (Ba)”. Il ricevitore con la moglie gestivano l’ufficio e il trasporto degli effetti postali dalla stazione ferroviaria all’ufficio. “Mio padre era il postino, con il berrettino, la trombetta e la sua bicicletta, trasportava le sue borse di cuoio piene di lettere dei nostri soldati in Etiopia, anno 1936. Da ogni angolo chiamava le persone con il suo fischietto: c’è posta per te. Tutti lo ringraziavano, fare il postino è il mestiere più bello del mondo. Già a dieci anni in ufficio tamburellavo sul tasto morse; ricordo tanti telegrammi dei nostri soldati in guerra, anno 1940, e poi l’assunzione alle Poste centrali di Bari. Ringrazio Poste Italiane che mi ha concesso un lavoro a tempo indeterminato e auguro una vita serena a tutti i colleghi”.