Il trasporto collettivo su gomma può essere “motore dell’intermobilità e del cambiamento”. È quanto emerge da una ricerca condotta da Gpf per Ibe-Intermobility and Bus Expo, il salone dedicato al trasporto collettivo e presentata in occasione del webinar “La domanda di nuova Mobilità collettiva sostenibile per la Bus Industry e il Trasporto Pubblico Locale” all’interno della ‘Digital Green Week’.
Intermodalità, un bisogno
In base ai numeri archiviati dallo studio sulla mobilità, l’intermodalità, ossia l’utilizzo combinato di differenti mezzi di trasporto, “è un bisogno per il 70% degli italiani, ma per l’80% c’è ancora molto da fare benché siano stati fatti passi in avanti (così per 75%)”. Di particolare importanza, ancora, l’attenzione all’ambiante e alla sostenibilità: l’85%,degli intervistati per la ricerca sceglierà, per il trasporto “un mezzo e un servizio ecologico, sostenibile, compatibile con l’ambiente”. Secondo il 60% degli utenti, inoltre, il trasporto su gomma dovrebbe investire, soprattutto, in sistemi tecnologici all’avanguardia considerato un aspetto cruciale per l’evoluzione del servizio (così per il 95% del campione). In particolare, sul fronte tecnologico, “la preferenza è data a una applicazione in grado di fornire informazioni integrate sulle diverse frazioni del viaggio”.
Al top c’è il pullman
Infine, tra i diversi ambiti del trasporto su gomma, il segmento ‘coach’, ossia quello dei pullman viene “percepito dall’80% come pratico, comodo, ad alto comfort, puntuale, sicuro, flessibile,” e viene considerato come “un benchmark in termini di qualità per l’intero comparto”.