poste porta a porta

Da Corrado, che nel 1967 presentava in un filmato il lancio del Codice di avviamento postale, a Doriana, la portalettere che ha fatto il suo ingresso negli studi di Porta a Porta a bordo di uno dei nuovi tricicli elettrici dotati di un baule adatto alle esigenze di consegna dei pacchi. Nella puntata di ieri sera dello storico talk show di Rai Uno, Bruno Vespa ha celebrato i 160 anni di Poste Italiane, ospitando la Presidente Maria Bianca Farina, personaggi dello spettacolo, dipendenti e pensionati del primo datore di lavoro d’Italia, tra cui Massimo Manocchio, il “portalettere della Rai”, che per una vita ha recapitato lettere, cartoline – e poi pacchi – a Viale Mazzini.

La passione per i clienti

La Presidente Farina, intervistata da Vespa, ha ricordato che oggi Poste Italiane è un’azienda multibusiness “piena di progettualità e di innovazione”. “Poste – ha proseguito – è un pilastro strategico del Paese, ha una solidità economica che tutti conosciamo, è sostenibile, macina utile e valore condiviso sempre crescente da tanti anni”. Ma, ha aggiunto la Presidente, Poste “è anche e soprattutto un presidio di sicurezza, di affidabilità e di garanzia. C’è tanta fiducia verso le Poste”. Una fiducia particolarmente viva nei piccoli centri. “La rete di Poste – ha aggiunto Farina – oltre ad avere le competenze che stanno migliorando, lavora con grande passione nei confronti dei clienti nei piccoli centri”, dove “non abbiamo più chiuso uffici postali” perché “abbiamo capito che l’ufficio postale è un presidio, è una bandiera” intorno a cui “si crea comunità”. Infine, la Presidente Farina ha ricordato il ruolo di Poste nel PNRR: “Le Poste continueranno a lavorare con questo spirito, lavoreranno sull’innovazione e sulla sostenibilità” con progetti che collegheranno 4.200 uffici postali dei Piccoli Comuni ai servizi della pubblica amministrazione e con la nascita di 400 sale destinate al coworking all’interno del patrimonio immobiliare dell’Azienda, senza dimenticare l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2030.

I ricordi dei vip

In uno studio allestito con cassette postali, telegrafi, la mitica bicicletta del portalettere e altri cimeli di una storia lunga 160 anni, quattro vip amatissimi dal pubblico hanno raccontato il loro legame con Poste. Maria Grazia Cucinotta, protagonista femminile al fianco di Massimo Troisi nel film capolavoro “Il postino”, ha ricordato suo padre portalettere, uno di quelli che non rinunciavano mai a consegnare una lettera apparentemente senza destinatario. “Girando ‘Il Postino’ ho potuto vivere quello che mia mamma ha vissuto con mio padre che andava a portare la posta in campagna. Un uomo in divisa faceva sempre colpo a quei tempi”, racconta l’attrice siciliana. Claudia Gerini non dimentica le tante lettere ricevute ai tempi di “Non è la Rai” e le sensazioni fisiche che accompagnavano le vecchie corrispondenze, rispetto alle mail e ai messaggi whatsapp di cui oggi si fa abuso, mentre Lino Banfi ha ricordato la grande stima di suo nonno e suo padre verso il lavoro alle Poste, considerate un punto d’arrivo: “U’ post’ nel mio dialetto significa un posto segreto, da custodire. Il massimo era poter dire: ‘tutt’ a post’ e tengo u’ post’ alla Post’”. Infine, Flavio Insinna, protagonista oltre 20 anni fa dello spot girato da Ferzan Ozpetek per il lancio di BancoPosta, ha evidenziato l’importanza di leggere sempre le lettere che arrivano dagli sconosciuti perché spesso possono contenere richieste di aiuto o anche un semplice desiderio di creare un contatto.

Il ruolo sociale di Poste

Durante la trasmissione, Vespa si è collegato con il nuovo hub di Landriano, in provincia di Pavia, dove la Responsabile Ingegneria di Poste Italiane Daniela Ottomano ha spiegato come funziona la spedizione dei pacchi (un milione al giorno quelli che transitano attualmente per Poste Italiane), mentre diversi servizi hanno approfondito il ruolo storico di Poste nell’unificazione economica e sociale del Paese, nel costume nazionale fino all’intervento durante l’emergenza pandemica con la consegna a domicilio delle pensioni, 22 milioni di identità Spid rilasciate, i nuovi hub, la consegna di mascherine e di 30 milioni di dosi, nonché la piattaforma informatica per il tracciamento e la prenotazione dei vaccini adottata da molte regioni.

Cassaforte degli italiani

Oggi, 27 milioni di cittadini italiani possiedono 335 miliardi tra buoni e libretti, di cui 284 di competenza di cassa depositi prestiti. “Poste – ha commentato in collegamento con Vespa il direttore del Sole 24Ore Fabio Tamburini – è una cassaforte importante per il Paese. L’Italia è un Paese di risparmiatori e delle Poste la gente si fida. Le Poste ispirano più sicurezza e più fiducia: soltanto così si spiegano i numeri che avete ricordato”. Poste, ha aggiunto Tamburini, è “un grande colosso italiano che può competere a livello internazionale. Pensate al commercio elettronico: cosa sarebbe Amazon senza qualcuno che consegna i pacchi?  Poste – ha concluso il direttore del Sole – è una realtà societaria presente in modo capillare sul territorio, governa una parte importante del risparmio degli italiani, ha un ruolo decisivo in una parte della nostra vita a cui non si piò rinunciare ed è una società quotata in Borsa con risultati che hanno fatto la felicità di chi ha puntato sul titolo”.

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