Dopo quello in Moneyfarm nel 2019 e quello nella piattaforma di Open banking svedese Fink nel 2020, ecco questa volta la scalata di Poste all’italiana Scalapay, leader del “Buy Now Pay Later” nel Sud Europa. A questa operazione dedica un approfondimento il Corriere della Sera.
I dettagli dell’operazione
Come spiega il quotidiano milanese “Poste si è unita all’ultimo round milionario di Scalapay (497 milioni di dollari capitanato da Tencent e Willoughby Capital) con un investimento di 27 milioni di dollari”. Sono poi riportate le parole di Simone Mancini, fondatore e amministratore delegato di Scalapay: “Fra il 30 e il 40% dei nostri clienti pagano con una prepagata, la maggior parte con Postepay. Tra le società del settore siamo gli unici ad accettare queste carte. In questo modo Poste Italiane ha avuto l’opportunità di monitorare la crescita del nostro business”.
Scalapay, realtà in ascesa
Nata nel 2019 da un’idea di Mancini e Johnny Mitrevsk, Scalapay conta oggi circa 230 dipendenti che diventeranno 400 a fine anno, oltre la metà a Milano, dove l’azienda sta spostando il team di sviluppo lt, prima basato in Australia. Oggi la società è presente anche in Francia, Germania, Spagna e Portogallo ed è pronta anche per acquisizioni strategiche o relative al know how tecnico o ancora per espandersi ulteriormente in tutto il Continente. Ma l’obiettivo principale rimane quello di diventare uno strumento prezioso per tutti i siti di e-commerce. A questo scopo ha lanciato “Check out magic”, una piattaforma che riduce il numero di passaggi per l’acquisto: “Il servizio – dice ancora Mancini – evita all’utente la parte della registrazione. Una volta fatta su un sito che utilizza Scalapay, non è necessario ripeterla negli altri”.