Il Metaverso è una realtà che oggi conta già 350 milioni di “abitanti” e che è destinata ad avere un impatto sulla nostra vita quotidiana aprendo nuove prospettive, sia per i consumatori sia per le aziende come Poste Italiane. Di questo ha parlato Alessia Luisi, Responsabile Marketing, CVM e Telco, PostePay SpA, nel suo intervento al Netcomm Forum dal titolo “Dal consumatore digital native al Metaverse native: come la gen z influenzerà il future consumer”.
Verso un Working 3.0
La vera sfida per le aziende sarà quella di individuare un proprio purpose all’interno di questo mondo immersivo, per conquistare la generazione Z, quella nata nel primo decennio del 2000, e tutte le generazioni future che saranno influenzate da questi nuovi modelli interattivi. “Immaginiamo le case dei prossimi anni – ha spiegato l’esperta di PostePay – potremmo avere degli spazi nuovi, come una stanza dedicata solo alle esperienze immersive, la virtual room. In questa stanza sarà possibile fare di tutto. A partire dall’intrattenimento: potrò giocare a padel con un mio amico che abita in Spagna, suonare la batteria con la mia band preferita, partecipare alla maratona di NY, avere la sensazione viaggiare nel profondo degli abissi e camminare sulla luna. E naturalmente le esperienze lavorative potranno beneficiarne ancora di più rispetto all’accelerazione che ha contraddistinto gli ultimi anni, possiamo addirittura spingerci a definirlo un Working 3.0, decentralizzato, efficiente e condiviso”.
Verso il Meta Payment
Da qui a cinque anni, secondo Alessia Luisi, “il Metaverso sarà realtà, il 5G sarà storia e l’AI e il machine learning continueranno a dare il loro contributo in tutti gli ambiti. Cosa succederà ai pagamenti? – si chiede – I pagamenti diventeranno invisibili”. Nel metaverso potremo, entrando in un supermercato virtuale, prendere fisicamente i prodotti dagli scaffali e uscire da quel luogo “senza pagare”, o meglio rendendo quasi invisibile il processo di pagamento. “O magari – aggiunge Luisi – sarà possibile decidere di mantenere una certa gesture legata al pagamento, ma in quel caso sarà come minimo personalizzata”.
Una Meta-Postepay
Poste è “sempre stati avanti”, secondo Luisi. “PostePay si è sempre mossa per predisporsi verso i cambiamenti e provare ad anticiparli. Dopo il passaggio ormai sempre più pervasivo verso i pagamenti digitali, abbiamo oggi una Customer Base enorme. Ben 18,7 milioni di clienti e 2 miliardi di transazioni nel 2021. Non solo: oggi siamo pronti ad un nuovo passaggio, che vada oltre il concetto di carta ma veda i clienti come una sorta di Digital Identity Payment. Questo è possibile grazie alla creazione di un wallet di un next level, pronto ad abbracciare e fare da volano per tutti i servizi Postepay. Questo framework comprende già oggi oltre 9 milioni di persone abilitate ad utilizzare questa soluzione, 100% digital e omnichannel. Siamo quindi pronti a cambiare paradigma – sottolinea Luisi – È un’esperienza che abbiamo già vissuto, quando siamo passati dal modello fisico al digitale. In questo caso, con il Metaverso, stiamo mettendo insieme, in maniera ottimale, le caratteristiche del mondo fisico (la socialità, il concetto di vicinanza tra le persone) con quello digitale (velocità ed efficienza tecnologica)”.
L’era della Human Experience
In conclusione, la domanda da porsi è: come riuscire a rendere questo passaggio possibile, senza diventare freddi? “Possiamo riuscirci ricordandoci che parliamo a persone prima di tutto, ognuna di esse è unica, con specifiche esigenze ed esperienze che, inevitabilmente cambieranno nel tempo – ha concluso Luisi – Se vedessimo queste persone solo come utenti o clienti, avremmo una vista solo parziale e ci perderemmo enormi potenzialità. Per questo noi adottiamo una logica di relazione olistica e costruiamo dei prodotti che possano adattarsi anche a mutate esigenze man mano che il percorso con queste persone va avanti. Siamo oltre la Customer Experience. Siamo nell’era della Human Experience”.