poste green

Poste Italiane con i pilastri racchiusi nel Bilancio integrato è l’emblema per una società responsabile in termini di sostenibilità. Per Poste Italiane, il Bilancio Integrato non è soltanto uno strumento di rendicontazione agli stakeholder, ma è il risultato dell’adozione di un approccio integrato alla gestione aziendale, un “integrated thinking” che vede la coesistenza di valutazioni finanziarie e di impatti di sostenibilità nelle decisioni aziendali.

La cura dell’ambiente è un obiettivo con cui ogni azienda deve parametrare le proprie scelte e strategie: progetti e iniziative si inseriscono in un importante ed imprescindibile panorama valoriale per contribuire con una visione chiara e fattiva a realizzare impegni concreti per la sostenibilità. L’Azienda continua a promuovere nei diversi ambiti iniziative di valorizzazione del territorio con un approccio sempre più consapevole sui temi ambientali per arrivare all’obiettivo “zero emissioni” fissato per il 2030, come confermato dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante in occasione della presentazione del Piano Strategico del Gruppo “2024 Sustain & Innovate”. Efficientamenti energetici promossi in tutta Italia, corretta gestione dei rifiuti, produzione di energie rinnovabili, razionalizzazione delle distanze percorse, rinnovamento continuo della flotta con mezzi più ecologici, sono solo alcuni degli ambiti in cui si concretizza la radicale svolta sostenibile dell’azienda sulle tematiche green.

Indice

  1. Un impegno green che viene da lontano
  2. La grande rete del Fotovoltaico
  3. Smart Building: nascono gli edifici dalla intelligenza green
  4. Il LED: un alleato nel risparmio energetico
  5. Efficientamento energetico
  6. “You get what you measure”
  7. Nei nuovi hub di smistamento dove si raccoglie l’acqua piovana
  8. Gli obiettivi futuri
  9. Sulle cassette Smart i dati dell’inquinamento sempre visibili
  10. La presenza di Poste Italiane negli indici di sostenibilità
  11. L’alleanza con Sennder per risparmiare chilometri
  12. La logistica sostenibile di Poste: la flotta green e il Joint Delivery

 

Un impegno green che viene da lontano

L’impegno di Poste Italiane per la sostenibilità ambientale, tradotto in uno dei pilastri della sua strategia (decarbonizzazione degli immobili e della logistica), non rappresenta una scelta recente del Gruppo. Già tra il 2009 e il 2013 sono stati installati i primi impianti fotovoltaici di grandi dimensioni nel Centro-Sud Italia grazie ai Conti Energia che remuneravano l’energia in surplus immessa in rete consentendo di realizzare impianti con una capacità superiore ai consumi degli immobili ai quali erano collegati. Dal 2015, l’azienda ha rafforzato il suo percorso virtuoso attraverso l’acquisto di energia verde che ora, attraverso i certificati di Garanzia d’Origine, arriva a coprirequasi il 98% del fabbisogno di Poste (Bilancio Integrato 2021).

Una seconda tappa importante è stata l’avvio nel 2017 di un piano pluriennale di sostituzione con passaggio a LED dei corpi illuminanti degli edifici e che con tappe progressive è arrivato nel 2021 a coprire più del 78% dei mq.

Dal 2018 Poste Italiane inizia a partecipare e sostenere iniziative come il “Mese Verde”, “M’illumino di meno” e “l’Ora della Terra” per diffondere una cultura della sostenibilità ambientale.

Nel 2019, con un significativo sforzo di formazione e di studio, 12 tecnici della Direzione Immobiliare sono stati certificati EGE (Esperti in Gestione dell’Energia): le competenze acquisite permettono loro di indirizzare ogni investimento ed attività di manutenzione del patrimonio immobiliare di Poste (5 milioni di mq) sempre più verso una gestione efficiente delle risorse energetiche. Sempre nel 2019 vengono presentati e approvati dal Comitato Investimenti le quattro iniziative più importanti che l’azienda sta realizzando in questi anni. Eccole, in sintesi.

La grande rete del Fotovoltaico

In aggiunta ai circa 25 impianti realizzati tra il 2009 ed il 2020 che oggi producono circa 1,5 GWh annui, i nuovi investimenti prevedono la realizzazione tra il 2021 ed il 2022 di più di 400 impianti fotovoltaici che andranno a coprire tutte le regioni con uno degli interventi più significativi nel panorama italiano di questi anni e sicuramente l’iniziativa con il maggior numero di impianti mai realizzata in Italia. Questo intervento permetterà di creare una capacità produttiva di 18 MW con una previsione di produzione di 25 GWh annui. Nel corso del 2020 sono stati realizzati e messi in produzione due impianti pilota con la stessa tecnologia che verrà utilizzata per le successive 400 realizzazioni; la prima è stata fatta presso la sede dell’Area Immobiliare Nord Ovest di Via Pindaro a Milano. Il secondo intervento è invece significativo per il fatto di essere stato realizzato su un’ala della sede centrale di Poste Italiane a Roma in abbinamento alla realizzazione di 5 colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Smart Building: nascono gli edifici dalla intelligenza green

Il progetto, anch’esso finanziato dalla BEI, prevede la realizzazione su 2.000 edifici di Poste Italiane di un sistema di Building and Energy Management System (BEMS) con una piattaforma unica di supervisione, gestione e controllo integrato degli impianti volto all’ottimizzazione della gestione manutentiva e all’efficientamento energetico. L’intervento prevede sia l’installazione negli edifici di sensori e sistemi di controllo e monitoraggio impianti, sia il collegamento con una piattaforma centralizzata che consenta la progressiva ottimizzazione della gestione degli impianti e degli ambienti. Con un patrimonio di migliaia di edifici sparsi in ogni zona climatica e a ogni latitudine e altitudine del nostro Paese, Poste Italiane è un magnifico laboratorio rappresentativo dell’estrema diversità di condizioni climatiche che caratterizzano il nostro territorio. In quanto tale, necessita di soluzioni tecniche che si possano adattare alle diverse condizioni e che possano gestire in maniera ottimale il comfort degli ambienti sia per i dipendenti sia per i clienti ma sempre cercando di utilizzare la minor quantità possibile di energia ed utilizzando al meglio gli impianti in modo sia da ridurre i guasti sia da aumentare la vita utile degli impianti stessi.

Il LED: un alleato nel risparmio energetico

Si tratta di un progetto “continuativo” che viene rifinanziato di anno in anno e che ha portato nel 2021 alla realizzazione su tutto il territorio nazionale di ulteriori 90.000 corpi illuminanti per arrivare al 78% dei mq di Poste Italiane, con un’ estensione progressiva. Le lampade LED, ormai di uso comune anche nelle nostre case da diversi anni, comportano una riduzione del consumo di circa il 50% rispetto a soluzioni tradizionali e un allungamento della vita utile dell’apparato riducendone anche la necessità di manutenzione. Inoltre, poiché ogni anno vengono aggiornati gli standard tecnici per essere sempre allineati alle più moderne tecnologie, nelle ultime installazioni le lampade utilizzate sono anche regolabili in potenza (dimmerabili) e questo consente non solo di gestire accensione e spegnimento ma anche di poter automaticamente regolare l’intensità luminosa e quindi il consumo in funzione delle condizioni ambientali in modo da tenere conto delle condizioni di luminosità naturale.

Efficientamento energetico

Anche questo è ormai diventato un capitolo ricorrente degli investimenti di Poste Italiane a partire dal 2019, raggruppa tutta una serie di interventi volti a ottenere un minor consumo di risorse in particolare per la gestione del riscaldamento e raffrescamento dei nostri edifici. Le leve che vengono utilizzate sono molteplici e vanno dal rinnovo degli impianti a fine ciclo di vita con apparati più efficienti, alla ristrutturazione degli immobili per migliorare l’efficienza termica tramite materiali isolanti ed infissi che permettono l’isolamento termico rispetto alle condizioni esterne nonché la revisione delle modalità stesse di riscaldamento e raffrescamento passando da vettori come il gasolio al gas metano o addirittura a pompe di calore alimentate ad energia elettrica. Anche in questo caso gli interventi vengono effettuati seguendo i parametri tecnici, rinnovati di anno in anno da parte del GSE, che indicano le tipologie di soluzioni che consentono di beneficiare di incentivi per la maggiore efficienza degli apparati installati.

“You get what you measure”

Il 2020 è stato anche l’anno della svolta per la misurazione. Un famoso detto anglosassone recita “You get what you measure” e in questo caso è particolarmente vero. Pur sapendo quali sono gli elementi tecnici, comportamentali ed economici che determinano un efficace utilizzo delle risorse è solo attraverso la misurazione dei consumi, delle performance e delle condizioni ambientali che è possibile individuare sul nascere sprechi, casi virtuosi ed opportunità di miglioramento. È per questo motivo che nel corso del 2020 sono stati avviati in parallelo diversi progetti volti a raccogliere dal campo e concentrare in software dedicati per la raccolta, il monitoraggio, l’analisi e la gestione di una quantità enorme di dati. Sempre nel 2020 sono stati anche avviati interventi come la piantumazione di specie in grado di assorbire molta CO2 nel loro ciclo di vita, che possono essere realizzati in maniera intensiva in alcuni immobili e terreni di Poste Italiane dotati di spazio destinato a verde. Sempre dal 2020 ha preso il via il progetto Platoon, finanziato dalla Comunità Europea che vede Poste Italiane tra i 27 partecipanti provenienti da diversi Paesi. Il progetto, che si concluderà a fine 2022,ha l’obiettivo di realizzare e testare sul campo strumenti ed algoritmi in grado di estrarre valore tramite l’analisi dei Big Data originati dal mondo dell’energia.

Nei nuovi hub di smistamento dove si raccoglie l’acqua piovana

Il primo dei nuovi Hub pacchi di SDA, una realizzazione di 75.000 mq inaugurata nel 2019 all’Interporto di Bologna e le due realizzazioni successive di Milano e di Roma rappresentano una decisa pietra miliare per Poste sia per la generazione di energia rinnovabile tramite fotovoltaico in copertura ma anche per il recupero dell’acqua piovana e soprattutto per tutti gli accorgimenti che hanno consentito di ottenere (primi edifici per Poste e tra i primi in Italia) la certificazione BREEAM, una delle certificazioni più diffuse a livello internazionale per la sostenibilità ambientale degli edifici.

Gli obiettivi futuri

Allo studio, per il futuro, ci sono già gli impianti di geotermia per gestire riscaldamento e raffrescamento con energia rinnovabile. Si stanno valutandoedifici cosiddetti NZEB (Nearly Zero Energy Building) con un fabbisogno energetico minimo. Un tema che assumerà una valenza strategica nel futuro è la gestione delle risorse idriche.

I nuovi edifici prevedono la raccolta e il riutilizzo di acque piovane per gli usi non potabili, stessa cosa verrà realizzata come già nel 2021 anche nel 2022 attraverso la dismissione di serbatoi di gasolio non più utilizzati presso gli Uffici Postali che verranno bonificati o sostituiti con serbatoi in grado di raccogliere acqua piovana che verrà riutilizzata per l’irrigazione di alberi di nuova piantumazione. Infine, in tutti i siti di Poste, si procederà ad una progressiva installazione di miscelatori rompigetto sui rubinetti per ridurre il flusso d’acqua. Nei tantissimi edifici di Poste Italiane, diversi per caratteristiche e dimensioni, si applicheranno differenti approcci per raggiungere la Carbon Neutrality. Nel lungo termine, la mission di Poste è di rappresentare un esempio virtuoso per il Paese con un impatto diretto ma anche con effetti indiretti in termini di cultura green.

Sulle cassette Smart i dati dell’inquinamento sempre visibili

Poste Italiane si impegna a installare nel Paese, entro il 2024, 11.000 cassette di impostazione smart, coprendo circa la metà nei Piccoli Comuni italiani. Le cassette dotate di tecnologia digitale saranno in grado di verificare la presenza effettiva di corrispondenza, rileveranno dati ambientali (temperatura, umidità, inquinamento) e offriranno informazioni utili ai Comuni di pertinenza.

La presenza di Poste Italiane negli indici di sostenibilità

Il percorso attuato negli ultimi anni ha permesso di ridurre del 25% in due anni (2017-2019) le emissioni dirette ed indirette di CO2 del gruppo oltre a ridurre i consumi di energia del 7% con i conseguenti benefici anche economicied assieme alle altre iniziative di sostenibilità posizionare il gruppo Poste Italiane tra le aziende più sostenibili al mondo, aspetto certificato anche dall’inserimento di Poste nel Global Dow Jones Sustainability Index nonché dall’inserimento negli indici di sostenibilità FTSE4GOOD e la classificazione tra gli “Industry Mover” del “Sustainability Yearbook 2020” di Robecosam. Poste Italiane è leader per la sostenibilità tra le blue chip italiane nel nuovo indice MIB ESG e figura inoltre nella fascia “Leadership” con rating A- della classifica annuale stilata da CDP (Carbon Disclosure Project), l’organizzazione indipendente no profit specializzata nella rendicontazione ambientale e nella valutazione delle performance e delle strategie sul clima adottate dalle società. Il risultato è stato ottenuto alla prima partecipazione al questionario Climate Change di CDP (cui hanno preso parte nel 2020 oltre 9.600 imprese mondiali) e rende l’azienda sempre più attrattiva per gli investitori che puntano sulle strategie di sostenibilità ambientale.

Poste Italiane è anche leader mondiale per la sostenibilità nell’indice di Euronext Vigeo-Eiris 2021: il Gruppo ha conseguito risultati altamente al di sopra delle medie di settore nelle tre dimensioni ESG (ambientale, sociale e governo d’impresa) valutate da Vigeo-Eiris. Vigeo Eiris fa parte di Moody’s ESG Solutions, una delle principali agenzie internazionali di rating ESG e seleziona due volte l’anno le 120 società quotate con il più alto livello di capitale flottante in Europa, Nord America e Asia-Pacifico, analizzando le più avanzate prestazioni ambientali, sociali e di governance.

L’alleanza con Sennder per risparmiare chilometri

Il trasporto di lungo raggio, oltre ad avere un costo elevato, ha anche ripercussioni sull’ambiente in quanto i tir impiegati sono alimentati a diesel con emissioni pari a 900 kg per 1000 km percorsi. Nell’ottica di perseguire una maggiore sostenibilità dal punto di vista ambientale è nata la Joint Venture tra Poste Italiane e Sennder, leader europeo nella digitalizzazione del trasporto su strada, che garantirà a Poste Italiane un risparmio annuo superiore al 6% sulle spese per trasporti a carico completo e anche una riduzione delle emissioni di CO2. Le azioni di ottimizzazione della rete logistica attuate a partire dal 2020, unitamente all’utilizzo di mezzi a ridotte emissioni (LNG – gas naturale liquefatto), hanno portato un risparmio di circa 11,7 milioni di km e una riduzione di più di 7.300 tonnellate di anidride carbonica (di cui 33 tonnellate legate all’utilizzo di mezzi a ridotte emissioni).

La logistica sostenibile di Poste: la flotta green e il Joint Delivery

In linea con l’obiettivo di privilegiare l’uso efficiente di fonti rinnovabili e razionalizzare il consumo di energia da fonti fossili, le principali azioni che generano benefici in termini di sostenibilità ambientale nel mondo della logistica sono riconducibili al modello di recapito “Joint Delivery” e al piano di evoluzione green della flotta aziendale. L’implementazione su tutto il territorio nazionale del nuovo modello di recapito, che prevede il passaggio da un assetto a rete unica a un assetto a due reti che si differenziano per le modalità, frequenza di consegna e tipologia di prodotto gestito, comporta una riduzione dei chilometri percorsi e favorisce le consegne al primo tentativo di recapito così da ridurre il fabbisogno di flotta marciante. E se pensiamo che sono 33.570 gli automezzi, motomezzi, tricicli, furgoni e veicoli di servizio che fanno della flotta di Poste Italiane la più grande d’Italia e tra le più grandi d’Europa possiamo immaginare gli impatti di queste scelte aziendali sul sistema Paese. Nel corso degli ultimi anni l’Azienda si è impegnata a introdurre veicoli di nuova generazione, elettrici o a benzina a tre o quattro ruote, al fine di incrementare progressivamente la quota green e migliorare al contempo la qualità del servizio. I vantaggi di questa strategia sono di tre ordini: ambientale, sicurezza, servizio. Una flotta sempre più green: si passa dall’11% del 2016, al 17% del 2020, per arrivare entro il 2022 alla sostituzione dell’intera flotta aziendale con mezzi di ultima generazione a emissioni limitate. La percentuale di veicoli alternativi ed elettrici aumenterà in funzione dei modelli disponibili sul mercato automotive compatibili con le esigenze di Poste, con l’obiettivo di ridurre del 40% le emissioni generate dall’attività di recapito con la sostituzione di circa 19.700 veicoli costituiti da circa 4.200 elettrici, 7.200 ibridi e 8.300 ad alimentazione tradizionale ma basso emissivi.