“Sono convinta che l’educazione finanziaria va fatta nelle scuole, primarie e secondarie di primo livello. Lì si crea il primo gap di conoscenze di questo tipo, che servono per vivere e servono alle ragazze per non sentirsi estranee a quel mondo”. Maria Bianca Farina, Presidente di Poste Italiane, è intervenuta ieri all’evento “ImPossibile 2022: costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti” di Save the Children Italia, dal quale è emerso un quadro di forte difficoltà e disuguaglianze tra i minori italiani. L’evento, introdotto da Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia, ha visto gli interventi, tra gli altri, di Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Fabiana Dadone, Ministro per le Politiche Giovanili, ed Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Il report
In Italia, la dispersione scolastica implicita, cioè il mancato raggiungimento del livello minimo di competenze a 15 anni, riguarda quasi la metà degli studenti (45% in italiano, 51% in matematica), anche a causa del tracollo sugli apprendimenti conseguente alla pandemia, ma anche 876 mila bambini della scuola dell’infanzia hanno sofferto della discontinuità e frammentazione nei primi passi del loro percorso educativo. E se il deficit educativo può compromettere il futuro di bambini e adolescenti nel nostro Paese, già nel presente il Covid ha spinto nella povertà assoluta altri 200.000 bambini, per un totale di quasi 1milione 400mila minori. Ma l’Italia è anche tra i paesi europei più “ingiusti” nei confronti delle nuove generazioni, visto che la povertà assoluta colpisce il 14,2% della popolazione sotto i 17 anni, rispetto al 9,1% tra i 35 e i 64 anni, e al 5,3% tra i 65enni e oltre, ed è una forbice tra le più ampie tra i paesi europei. In Italia, ogni bambino ha il triplo delle possibilità di trovarsi in condizioni di povertà assoluta rispetto agli over 65, e il doppio delle probabilità rispetto a tutto il resto della popolazione.
Pari opportunità
Oltre che sulla necessità di educare i ragazzi alla gestione delle risorse finanziarie, la Presidente Farina si è soffermata sul mancato raggiungimento delle pari opportunità, argomento sul quale una realtà come Poste Italiane si dimostra invece all’avanguardia: “C’è ancora oggi la diffusa convinzione che le donne debbano rivolgersi alla cura della famiglia. Come c’è un piccolo problema, la prima ad essere sacrificata è la donna. A dicembre dell’anno scorso erano stati persi 101mila posti di lavoro, di questi 99mila erano donne. Sono numeri che fanno paura. “E’ giusto non rinunciare alla cura familiare – ha aggiunto Farina – ma si può conciliare con il lavoro”.
L’occasione del PNRR
Secondo Farina, “il Pnrr molto fa e molto dedica all’istruzione e alla formazione. Dobbiamo monitorare che questo avvenga, dobbiamo essere sicuri che quelle risorse vadano nella giusta direzione. Sono fermamente convinta che le risorse del PNRR, malgrado così importanti, non siano sufficienti per far fare all’Italia quel salto di qualità di cui ha bisogno”. “È necessario – ha aggiunto la Presidente di Poste – mobilitare anche capitali privati: il risparmio deve essere incanalato e strutturato verso obiettivi anche di questo tipo. Molto possono fare anche le aziende”.