Per gli europei l’Italia si conferma prima scelta come paese ideale per un viaggio o vacanza, con oltre il 60% delle preferenze. Lo rivela la ricerca “Comunicazione, media e turismo”, realizzata dal Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi (CeRTA) e Cattolica per il Turismo. A domanda diretta (con 4.800 interviste in Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Germania) sulla probabilità di fare un viaggio in Italia nei prossimi 2-3 anni, il 72% lo ritiene certo o altamente probabile. Sorprese anche dal turismo locale. Le bellezze turistiche del nostro Paese tornano a essere attrattive anche per gli italiani: negli ultimi 12 mesi oltre il 20% si è recato in regioni e territori d’Italia che non aveva mai visitato in precedenza.
Tedeschi fedelissimi
Anche negli ultimi due anni segnati dall’emergenza pandemica, l’Italia è stata scelta come meta per una vacanza da un cittadino europeo su tre fra coloro che hanno potuto viaggiare, con particolare propensione dei cittadini tedeschi (il 37% ha fatto almeno un viaggio in Italia durante il periodo pandemico) e questo dato si correla con il saldo positivo della nostra bilancia turistica nazionale nel 2021 con un surplus pari allo 0,5 % del Pil.
I quattro punti di forza
Dalla ricerca si evidenziano almeno quattro fattori specifici nel contesto pandemico che hanno aiutato l’Italia a mantenere questa preminenza e attrazione dei flussi internazionali europei: la capacità dell’Italia, grazie all’operato delle sue istituzioni, di “riposizionarsi” tra i Paesi più virtuosi a gestire l’emergenza, consentendo di riguadagnare l’immagine e la reputazione di Paese “sicuro” – elemento questo essenziale nella pratica turistica – e di affrontare anche le sfide della ripresa, beneficiando della rinnovata fiducia della comunità internazionale; essere un paese collocato nel cuore geografico dell’Europa e quindi raggiungibile anche con le nuove abitudini di viaggio che evidenziano una preferenza per l’utilizzo dei mezzi privati, garanzia anche questa di maggiore sicurezza igienico-sanitaria; saper combinare una struttura ricettiva di ospitalità di qualità, con un incremento delle sistemazioni in strutture ricettive extra alberghiere (ricorrendo prevalentemente ad alloggi privati), pur rimanendo prevalente l’ospitalità gestita da strutture professionali; infine, essere una destinazione raggiungibile anche con programmazione short term dei viaggi e vacanze, ovvero a partire dalla crescente tendenza a pianificare gli spostamenti sempre più “sotto data” e “last minute”.