La figura del dipendente delle Poste è profondamente cambiata negli ultimi tempi. Un’azienda in continuo sviluppo e che quotidianamente pone le basi per le nuove sfide del futuro, ha la necessità di dotarsi di figure professionali che siano in grado di gestire il cambiamento che il mercato richiede con sempre maggiore impellenza. È questo l’argomento di un articolo pubblicato su Il Secolo XIX, nel quale Poste Italiane viene descritta come realtà leader nel settore degli investimenti, assicurazioni, finanza e previdenza e che desidera venire sempre più incontro alle esigenze del piccolo risparmiatore. Il quotidiano ligure ha anche raccolto le testimonianze di chi può descrivere con dovizia di particolari il cambiamento aziendale in atto: “Il nostro è diventato oggi un lavoro dinamico e a contatto con il pubblico – dice al Secolo XIX Martina, 29 anni, al lavoro nell’ufficio postale centrale di Rapallo – dove, comunque, la soddisfazione del cliente è sempre il primo obiettivo. Ogni giorno vi sono tantissime cose da imparare e l’azienda, prima di impiegarmi direttamente, mi ha fornito una rilevante formazione”.
I nuovi consulenti finanziari
Quello di Martina non è certo un caso isolato: sono infatti ben 18 i consulenti finanziari di Poste Italiane, per lo più giovani, a disposizione dei cittadini nei 55 uffici postali sparsi tra Tigullio ed entroterra. Ma qual è l’identikit del nuovo dipendente delle Poste? A tal proposito si può dire che il suo ruolo, oggi, sia assimilabile a quello di un family banker, in grado di fare affidamento su una formazione continua e specifica nel settore. Il giornale passa poi in rassegna alcuni dati statistici interessanti: libretti postali e buoni fruttiferi si confermano tra le forme di risparmio più utilizzate nella zona del Levante ligure. In base ai dati diffusi da Poste, infatti, il 50% dei cittadini nel Tigullio li sceglie quale soluzione di deposito ed investimento. Per tutti i dipendenti di Poste, poi, vi è sempre la concreta possibilità di intraprendere una brillante carriera: nell’articolo sul Secolo XIX si legge come, strada facendo, sia possibile cambiare le proprie mansioni, arricchendo le proprie competenze grazie ad un’adeguata formazione interna.
Il riconoscimento
Non è un caso – si legge nell’articolo a firma di Simone Rosellini – che Poste abbia in corso una ricerca di giovani, meglio se laureati, da destinare al ruolo di consulente finanziario. Un ruolo che Poste Italiane vuole potenziare fortemente da qui al 2024. L’azienda stima inoltre che, nei prossimi due anni, il 60% dei consulenti finanziari sarà laureato: una crescita che trova conferma già negli ultimi cinque anni in cui la percentuale di figure laureate in questo settore è passata dal 26% del 2017 al 52% del 2021. Il significativo interesse strategico di Poste Italiane per la crescita professionale dei suoi dipendenti ha permesso all’azienda di conquistare il premio “Top Employer Italia” per il terzo anno consecutivo. Il Gruppo guidato dall’AD Matteo Del Fante conferma così la sua leadership nelle politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane.