Nella storia dei dipendenti di Poste Italiane si ritrova la storia del nostro Paese. In “Ricordi di Poste”, raccogliamo le testimonianze degli ex dipendenti che scrivono alla redazione e che, attraverso i loro racconti, contribuiscono a mantenere vivo il legame tra le generazioni.
La passione per il calcio fa tornare indietro Roberto di 20 anni quando allora Poste, per tramite del CRAL, organizzava i tornei tra le varie regioni di calcetto e calcio a 11. “Quell’anno – racconta – fummo invitati a partecipare: venne nominato allenatore-capitano Pietro Vaccargiu, prima di partire organizzò un torneo interno di calcio a 5, allora ero nel pieno della maturità calcistica e in quel torneo, giocando da difensore vinsi la classifica cannonieri e così il mister non poté fare a meno di convocarmi”.
Un piccolo rimpianto
Una volta diramate le convocazioni per la partenza, nell’ultimo allenamento una fastidiosa pubalgia mise fuori gioco Roberto che decise di partire lo stesso con il gruppo che era formato da giocatori del CS (ex CMP Elmas) da portalettere e da impiegati degli uffici postali. “Un gruppo unito e calcisticamente forte – ricorda – che per pura sfortuna non riuscì nell’impresa di arrivare alle semifinali. Forse perché noi, al contrario delle altre compagini che partecipavano al torneo, uscivamo anche di sera a divertirci e a fare gruppo. E per questo eravamo invidiati dagli altri”.
Un’amicizia intramontabile
Per sfortuna, perché al momento decisivo ben tre giocatori si trovarono fuori uso e questo impedì al mister di schierare la formazione migliore e di non avere di conseguenza cambi per far rifiatare i giocatori. “Un’esperienza unica che ci ha unito per molto tempo – conclude Roberto – Adesso alcuni sono in pensione, altri stanno per andarci ma è rimasta l’amicizia che ci porta (virus permettendo) a ritrovarci in campo e a mangiare una pizza tutti insieme”.