L’Italia è uno dei Paesi europei in cui il riciclo degli imballaggi ha i risultati migliori e risulta meno costoso. In particolare, costa meno rispetto a Spagna, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Belgio, Francia e Germania. A svelarlo è una ricerca condotta dal centro studi ambientali Green, dell’Università Bocconi e dal Wuppertal Institut, presentato oggi a Bruxelles presso la sede del Parlamento Europeo. Dal 2005 l’Europa ha introdotto per i suoi Stati l’obbligo di istituire un regime di responsabilità estesa del produttore per gestire gli imballaggi quando diventano rifiuti: chi produce imballaggi è responsabile anche del loro fine vita.
I consorzi
I Paesi hanno costruito diversi modelli di gestione dei rifiuti di imballaggio. Quello Italiano, rappresentato dal Conai (Consorzio nazionale imballaggi), è risultato uno dei più efficienti e meno costosi. Lo studio ha ricevuto risposte da 28 Producer Responsibility Organizations (PRO), ossia le organizzazioni (finanziate dai produttori e/o utilizzatori di imballaggi) che si assumono la responsabilità della gestione dei rifiuti di imballaggio. “In base a efficienza economica e a efficacia di riciclo – spiega il presidente Conai, Luca Ruini – l’Italia, con il Consorzio Nazionale Imballaggi, è uno degli Stati in cui si ricicla di più e a prezzi più bassi. I dati dello studio smentiscono la credenza per cui a risultati di riciclo migliori corrispondono costi più alti per il tessuto imprenditoriale: e infatti abbiamo appena abbassato la maggior parte dei contributi ambientali CONAI, ponendoci tra i Paesi europei che hanno apportato le riduzioni più consistenti. Dalla ricerca emerge anche che, insieme a Francia, Estonia e Repubblica Ceca, siamo il Paese che nella gestione dei rifiuti vanta il maggior livello di trasparenza”.