Nei primi cinque mesi del 2022 i lavoratori veneti che hanno abbandonato spontaneamente il proprio impiego da dipendente a tempo indeterminato sono stati 51.600, il 32% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il 44% di essi è stato però assunto da un’altra azienda entro una settimana e il 57% nell’arco di un mese. Sono alcuni dati contenuti nel nuovo report “La Bussola” dell’agenzia regionale “Veneto Lavoro”, aggiornati al mese di maggio.
In testa donne e over 55
Le dimissioni hanno riguardato in particolare le donne (+47%) e i lavoratori over 55 (+71%). Il 55% dei dimissionari proviene dal settore dei servizi, in particolare commercio-turismo (18%) e ingrosso-logistica (14%), il 35% dal manifatturiero e il 9% dall’edilizia. Rispetto alla nuova occupazione dei dimissionari, la ricognizione evidenzia come la “fuga” si registri soprattutto dai settori del commercio e del turismo, ambiti in cui nella metà dei casi si registra il passaggio di chi lascia ad un lavoro del tutto diverso.
Nell’industria
Chi si licenzia da un impiego nell’industria, invece, tre volte su quattro viene riassorbito da realtà dello stesso settore. Complessivamente, il saldo tra assunzioni e cessazioni di lavoro in Veneto relativamente a tutte le forme di contratto da gennaio a maggio vale 57.200 posizioni, ancora lievemente inferiore alle 61.650 rilevate nel 2019.