In vista della partenza dei saldi il prossimo 2 luglio, l’Osservatorio permanente di Confimprese-Ey sull’andamento dei consumi stima che un terzo delle famiglie ne approfitterà mentre il 50,2% di indecisi si lascerà guidare dalle offerte. Il quadro che emerge – si sottolinea – “è in linea con il trend in miglioramento registrato in abbigliamento-accessori”. Tra i beni da acquistare, l’80% indirizzerà gli acquisti in questo settore, il 35,2% in prodotti beauty, igiene e cura della persona, mentre al terzo posto, con il 32% di preferenze, in prodotti per la casa e l’arredo.
Gli indecisi sono la metà
Il 29,8% delle famiglie dichiara che farà sicuramente acquisti durante i saldi, mentre gli indecisi, che si lasceranno guidare dalle offerte, sono il 50,2%. Il restante 20% afferma che non ha intenzione di fare acquisti. Tra chi farà acquisti (compresi gli incerti), il 15,2% afferma che spenderà più dello scorso anno, mentre il 26,6% ridurrà gli acquisti. I restanti confermano un ammontare di spesa simile allo scorso anno.
Scontrino medio
Lo scontrino medio previsto per i saldi estivi è di 268 euro a famiglia (esclusi coloro che dichiarano di non voler fare acquisti). Spalmando la spesa complessiva dei saldi su tutte le famiglie italiane, si calcola una spesa media indicativa di 214 euro a famiglia. Tra le motivazioni principali di chi afferma di non voler fare acquisti o di ridurre la spesa rispetto allo scorso anno, il 67% dichiara che il periodo attuale non invoglia a fare acquisti; il 49,6% preferisce risparmiare per via della preoccupazione dell’inflazione attuale e futura; e infine il 43,1% preferisce risparmiare per fare altri acquisti che interessano maggiormente.
Canali preferiti
I canali preferiti per lo shopping di quest’anno vedono i centri commerciali al primo posto per il 70% delle famiglie. Al secondo posto il canale online, con il 46,3% di preferenze, mentre gli outlet sono al terzo posto, indicati dal 41%. Per Stefano Vittucci, consumer products and retail sector leader di EY in Italia, “questo trend positivo sui consumi necessità ancora di cautela, in quanto la situazione politico-economica mondiale e la spinta inflazionistica potrebbero potenzialmente frenare la possibilità di spesa degli italiani nei prossimi mesi”.