Scattano oggi in Sicilia i saldi estivi, mentre domani prenderanno il via in tutte le altre Regioni, a eccezione della Provincia autonoma di Bolzano, dove si dovrà attendere fino al 15 luglio. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro, pari a 88 euro pro capite, per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro.
Il vademecum
Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base per il corretto acquisto degli articoli in vendita nei saldi.
– Cambi: la possibilità di cambiare il capo, dopo che lo si è acquistato, è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso, spiega Confcommercio, scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
– Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
– Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate dal negoziante.
– Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
– Indicazione del prezzo: il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
– Modifiche e/o adattamenti sartoriali: questi, conclude Confcommercio, sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.