Torna la Nazionale di Poste Italiane, che riprende il suo cammino di calcio e solidarietà: la squadra di mister Di Livio si ritroverà per il primo allenamento il 13 luglio e il 14 ci sarà il primo appuntamento, alle 18, allo stadio Tre Fontane di Roma, contro selezioni miste della Bologna Business School. Il mese scorso si è tenuta la selezione dei giocatori che fanno parte della rosa. Quella che segue è la cronaca di quei giorni di selezione, all’insegna dei valori dello sport e dell’Azienda, quali vicinanza, aiuto reciproco e coesione.
Di nuovo in campo
Diversi per età, impiego e provenienza geografica, uniti dallo spirito di gruppo: 60 colleghi, tutti tesserati in società di calcio dilettantistiche nell’anno 2022, alla partenza del terzo ciclo del progetto che negli anni scorsi ha raccolto fondi da destinare ai ragazzi disabili e alle vittime di calamità naturali. C’è chi nella vita fa il portalettere e per due giorni ha corso avanti e indietro per recapitare cross al bacio al centrattacco. Chi di solito gestisce un Centro Distribuzione e, in effetti, ha distribuito palloni giocabili a tutti. Chi è nello staff e ha saputo organizzare le tattiche di gioco, chi è abituato a stare allo sportello e anche stavolta si è messo a disposizione, sapendo sempre cosa fare e facendolo con tempismo. Poi, al centro Tre Fontane di Roma, i ruoli dei dipendenti di Poste Italiane si sono anche mescolati, sono stati resi fluidi e interconnessi, perché su un campo di calcio – come sul lavoro – quello che conta è il gioco di squadra, il sapersi venire incontro, l’essere disposti a sostituirsi all’altro nel momento del bisogno. Rendere quel tutto ben di più della semplice somma delle parti. È la magia che è avvenuta sul campo di calcio capitolino che di solito ospita la Roma Primavera e la Roma femminile, ma che per due giorni, il 23 e 24 maggio, è stata la casa dei ragazzi di Poste Italiane, che sotto gli occhi vigili del mister Angelo Di Livio si sono sfidati per riuscire a entrare nei 30 selezionati per rappresentare l’azienda con la sua Nazionale di calcio, giunta ormai al terzo ciclo: una promessa, quella di portare avanti questo progetto, fatta dal Condirettore Generale Giuseppe Lasco dopo la vittoria della prima Azzurri Partner Cup nel 2019, e decisamente mantenuta.
Diversi ma uniti
Sfidarsi, forse, non è il termine che rende meglio il concetto: al Tre Fontane si sono dati il cinque in campo 60 calciatori di ogni età e provenienza geografica, tutti dipendenti di Poste Italiane e tesserati in società di calcio dilettantistiche nell’anno 2022, ma nonostante in palio ci fosse l’ambito posto in squadra a vincere sono stati l’amicizia e lo spirito del gruppo. In campo mai una giocata troppo individualista al puro scopo di mettersi in mostra. Fuori, scherzi, voglia di condivisione di vita e di esperienze lavorativa, amicizia. Lo dice bene Antonio Manzo, di Napoli, specialista Small Business 5 giorni su 7, difensore nel weekend, uno di quelli della vecchia guardia che con Poste Italiane si è già tolto grandi soddisfazioni (da quando è nata, la squadra ha perso una sola volta, in un’amichevole contro i professionisti del Mantova): “La cosa più bella è ritrovarsi di nuovo, specie dopo la pandemia. Quest’anno ci sono colleghi di tante business unit diverse, c’è tanta varietà: di solito abbiamo a che fare più che altro con colleghi che svolgono le nostre stesse mansioni, questa è anche un’occasione di confronto e di conoscenza delle tante facce dell’azienda”.
La brigata dei portalettere
Tanta varietà, è vero, anche se sono i portalettere la maggioranza, probabilmente per una questione anagrafica. Francesco ed Elia fanno conoscenza durante una pausa dal solleone romano: uno è napoletano, l’altro della provincia di Brescia, distanze geografiche abbattute dalla fratellanza. Si scambiano informazioni sui posti più belli da visitare nelle proprie zone. Il primo, esterno a tutta fascia, assicura scherzando che “corriamo più sul lavoro che in campo, quando hai 100 raccomandate da mandare, quando gli uffici chiudono alle 12.29. Ma la nostra forza è proprio che noi che siamo per strada e siamo sempre a disposizione di tutti. Anche dei compagni”. Elia in campo ha scelto di correre meno, perché fa il centrale di difesa, ma è ugualmente romantico nella concezione del proprio mestiere, e anche della società che fu, e che Poste ha contribuito a unire con le proprie reti: “Fare il portalettere in un paesino è fantastico – ammette – conosci tutti, tutti ti conoscono e si fidano di te, si crea un rapporto unico, a Natale ti fanno il regalo. Sei il tramite con il resto del paese. Oggi il mondo cambia e non è più così dappertutto”.
Portalettere da area di rigore
Quello che non cambia è l’impegno di Poste Italiane: l’idea della Nazionale non è solo sport, non è solo team building, è soprattutto volontà di portare avanti dei valori forti. Primo fra tutti quello della solidarietà: tutti i match disputati fin qui dai gialloblù (a Fano per i ragazzi con disturbi dello spettro autistico, a Belluno per raccogliere fondi per le devastazioni della tempesta Vaia del 2018, al Festival dello Sport di Trento) sono stati a fini sociali. Quei valori “che ci porteremo sempre dietro” come dice Marco Giannarelli, uno di quelli che non farà parte della nuova selezione ma il cui spirito aleggerà sui nuovi entrati, e quello della squadra in lui per sempre. Quei valori capaci di ridare un senso alle cose, come nel caso del capitano Gaetano Toscano, classe ’84, operatore di sportello e grande punto di riferimento in campo, che aveva quasi deciso di appendere le scarpe al chiodo: “Poi però ho ritrovato questo bellissimo ambiente, sereno, amichevole, e mi è tornata la voglia. Butterò giù qualche chilo di troppo e per questi ragazzi ci sarò ancora”. Tutti, del resto, volevano esserci: sono state 4mila le candidature arrivate da ogni parte d’Italia, perché Poste Italiane è in ogni parte d’Italia e perfino in pandemia ha continuato a tenere unita l’Italia e ad assumere nuovi giovani. Mister Di Livio (“con grande difficoltà”) aveva il compito di trovare i 30 migliori, anche con una attenzione all’aspetto territoriale. Con queste premesse, la prossima nazionale di Poste Italiane giocherà sempre in casa e col tifo a favore, ovunque essa vada. (Simone Santi)