La banda della Guardia di Finanza si è esibita in concerto lo scorso 19 maggio in onore dei 160 anni di Poste Italiane all’Auditorium della Conciliazione di Roma. La banda è stata diretta dal Maestro Direttore Colonnello Leonardo Laserra Ingrosso, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, autorità militari, oltre che naturalmente dei vertici e dei dipendenti di Poste Italiane. Ad aprire il concerto “La Leggenda del Piave”, un brano simbolo perché scritto da un impiegato di Poste a Napoli. Dalla “Leggenda del Piave” a “Torna a Surriento”, interpretata dal tenore Piero Mazzocchetti, da Ennio Morricone a “Nessun dorma”, la banda ha interpretato alcuni celebri brani che hanno accompagnato la storia del nostro Paese. Il Direttore Laserra Ingrosso racconta in questa intervista l’impegno e le emozioni che hanno accompagnato la serata.
Poste e Guardia di Finanza sono due istituzioni da sempre molto vicine ai cittadini: che cosa ha significato mettere in musica questa unità di vedute?
“È noto che la musica ha il potere di unire e se ciò accade tra singole persone che sono parte integrante di uno stesso evento musicale, come anche di due entità talvolta distanti, ritengo di poter affermare che la collaborazione tra due istituzioni, quali le Poste e la Guardia di Finanza, ha potuto esaltare e far emergere in modo palese le peculiarità che le uniscono. Per la banda musicale è stato un motivo di grande soddisfazione sottolineare gli intendimenti di entrambe le istituzioni”.
Come è stato deciso il programma del concerto che si è tenuto all’Auditorium Conciliazione lo scorso 19 maggio?
“È oramai prassi consolidata che i programmi proposti dalla nostra banda musicale siano scelti in relazione alla tipologia e alle motivazioni relative all’evento. Nello specifico la storia di Poste Italiane illustrata attraverso il francobollo, una tra le icone più rappresentative di Poste, ci ha dato la possibilità di raccontare in musica quanto accaduto dal 1862 ad oggi. Anche la presenza sul palco della tradizionale macchina da scrivere utilizzata e custodita da Poste Italiane è parte integrante della storia”.
In pochi sanno che la Canzone del Piave venne scritta sui registri delle Poste, oggi conservati presso il Museo delle Poste. Che cosa le piace sottolineare rispetto a quest’opera?
“La Leggenda del Piave è un brano patriottico che tutti noi associamo ad un periodo storico, la Prima Guerra Mondiale, indelebile nei ricordi e che genera sempre forti emozioni in chi lo esegue e in chi lo ascolta. Aver appreso che il brano in parola è stato composto da un dipendente delle Poste, ha sicuramente suscitato meraviglia e stupore sia negli esecutori che nel pubblico presente in sala”.
La banda è da sempre un’espressione, anche simbolica, dello spirito di gruppo e dell’unità di intenti. Da direttore, come favorisce l’armonia e la collaborazione tra i suoi musicisti? Trova che siano strategie replicabili in ogni contesto, dallo sport al mondo del lavoro?
“Penso di poter dire che, in tutte quelle che sono considerate espressioni di gruppo, è fondamentale che ci sia armonia intesa non come un fatto soltanto di carattere musicale ma come una componente indispensabile per ottenere i risultati che ci si prefigge di raggiungere. La figura del Direttore, nello specifico contesto, si inserisce quale elemento trainante dapprima nelle motivazioni ed entusiasmo da trasmettere agli esecutori e successivamente nel pervenire ad ottenere la migliore performance”.
Il concerto è stato seguito da rappresentanti delle istituzioni e da lavoratori di Poste provenienti da tutta Italia. Qual è stato per lei il momento più emozionante della serata e che emozioni ha notato negli sguardi dei suoi musicisti?
“Come tutti sappiamo, il periodo del lockdown e di protocolli da rispettare ci aveva portati su una dimensione completamente sconosciuta e nuova per un artista. Vedere un auditorium occupato in ogni ordine di posti, ricevere consensi infiniti e tangibili dimostrazioni di apprezzamento da un pubblico così numeroso ed entusiasta, ritengo sia stata la svolta dopo un periodo di ristrettezze e una forte motivazione a riprendere i ritmi sostenuti che hanno sempre accompagnato le nostre esibizioni. Una serata che oltre a far risultare il tutto esaurito è stata contraddistinta da tre standing ovation, che ha generato in tutti noi una forte emozione che difficilmente potremo dimenticare”.