Oltre a essere la più grande azienda del Paese, Poste Italiane è anche il principale datore di lavoro con oltre 120 mila dipendenti, di cui più della metà è donna. Un risultato da record. È quanto si legge su un dossier pubblicato dal Messaggero. L’Italia, ricorda il quotidiano romano, non solo sconta un tasso di occupazione femminile basso, pari nel 2021 a circa il 49% secondo i dati Istat, ma si posiziona anche al quattordicesimo posto nella classifica sull’uguaglianza di genere negli Stati europei elaborata dall’European institute forgender equality.
I numeri di Poste
L’analisi si concentra sui numeri dell’azienda: nel dettaglio, oggi il 53% della forza lavoro di Poste Italiane è rosa, con una presenza femminile del 44,4% tra i componenti del Cda, del 46% tra quadri e dirigenti e del 59% tra i direttori di ufficio postale. Anche le posizioni apicali rientrano in una logica di parità di genere: la Presidente del Gruppo è Maria Bianca Farina. Sono donne anche l’amministratrice delegata di Poste Welfare Servizi e la direttrice generale di PostePay.
I riconoscimenti
Le politiche di parità di genere di Poste Italiane sono state premiate con l’ingresso nella classifica globale Top 100 sulla parità di genere stilata da Equileap, organizzazione leader nella elaborazione di dati e approfondimenti sulla parità di genere in ambito corporate. Con il piano industriale “2024 Sustain e Innovate Plus” l’azienda guidata da Matteo Del Fante punta ad attivare un processo di cambiamento che aggiunga valore attraverso il coinvolgimento delle persone, per consentire la piena espressione delle potenzialità di ciascuno anche grazie ad ambienti di lavoro inclusivi. Poste Italiane, sottolinea ancora il quotidiano romano, sostiene poi la “Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro” e aderisce al protocollo d’intesa con il dipartimento delle Pari opportunità.
Il comitato paritetico
Esiste inoltre un Comitato paritetico bilaterale a composizione mista (azienda e organizzazioni sindacali) per l’attuazione dei principi di parità di trattamento e uguaglianza di opportunità all’interno dell’azienda. A livello globale il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione di tutte le donne rappresenta uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile che gli Stati si sono impegnati a raggiungere entro il 2030.