Il rialzo dei tassi risveglia l’interesse per i mutui a tasso variabile. È quanto emerge dalla Bussola mutui Crif sul secondo trimestre che sottolinea come il rialzo dei tassi da parte della Bce ha avviato “una nuova fase di politica monetaria che avrà decisi impatti diretti sull’indice Euribor”. Dalle rilevazioni della Bussola mutui, il tasso variabile vede aumentare il suo peso al 18% del totale e il variabile con Cap (che non può superare una determinata soglia, ndr) arriva a spiegare il 7% delle richieste sul canale online. Da segnalare che la crescita di interesse per il tasso variabile con Cap emerge in maniera ancor più evidente nel mese di giugno, grazie a nuove offerte particolarmente attraenti introdotte dai principali istituti bancari. Ad oggi, nel mese corrente di luglio, il tasso variabile con Cap arriva a spiegare il 29% del totale sul canale online.
L’impennata dei tassi
Alla luce dei forti aumenti dei tassi fissi, una parte crescente dei nuovi mutuatari valuta quindi come “maggiormente conveniente l’opzione di mutuo a tasso variabile, scommettendo su un rialzo moderato dei tassi Euribor nel corso dei prossimi anni e lasciando al tempo stesso la porta aperta ad una futura surroga del proprio mutuo a tasso variabile verso nuovi mutui a tasso fisso”.